“Quello di Vincenzo costituisce un racconto sincero che rivela nello scorrere della quotidianità la straordinaria presenza, silenziosa e costante, del Dio di Gesù Cristo nella storia dell’uomo”. Così mons. Fabio Bernardo D’Onorio, arcivescovo di Gaeta, commenta, nella prefazione, il libro Parole dal cuore. Lettere alla sposa (Ed. Paoline, 2014) del filosofo, giornalista e diacono permanente Vincenzo Testa.
Un libro originale. Si tratta, infatti, di una lettera che l’autore ha scritto alla moglie Franca in occasione dei venticinque anni di matrimonio. Non è soltanto una dichiarazione d’amore, nemmeno un’autobiografia o un saggio sul rapporto coniugale. Piuttosto, è uno spaccato di storia italiana che si snoda attraverso la vita passata insieme – prima come fidanzati e poi come sposi – di una coppia di cattolici.
Un racconto privo di melasse, ma intriso di quella forza che solo l’esperienza autentica dell’amore può generare. Un amore che inizia con il fidanzamento tra i banchi di scuola, passa per il servizio militare, l’università, l’impegno nella Chiesa, si sublima con le nozze, si rafforza con la nascita dei figli. Un amore “nel quale entra anche, come ricordo della Passione di Cristo, l’esperienza della croce, vissuta senza fughe, né rifiuti, ma nella condivisione e nella fede”, aggiunge ancora mons. D’Onorio. Condivisione nella fede che si costruisce nel corso degli anni, grazie anche all’esperienza della preghiera insieme la quale, afferma Vincenzo, “segna la maturità della nostra coppia”.
“Parole dal cuore. Lettere alla sposa” è una ventata di ottimismo per chi crede ancora nella sfida e nella bellezza delle scelte irrevocabili e rifiuta la cultura del provvisorio. È un libro che rilancia il ruolo della famiglia in una fase storica in cui sembra esser calpestata. Testimonia che ci sono famiglie che possono vivere la gioia della loro realtà, dove il Signore è presente con il suo Spirito. Una presenza discreta, che accompagna e guida verso l’eternità.