Gesù, buon pastore

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio

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Lettura

Basterebbe uno sguardo veloce alla pagina del Vangelo di questa IV domenica di Pasqua per intuire l’immagine che ci consegna l’odierna Liturgia della Parola; un’immagine molto cara alle prime comunità cristiane: quella del Buon Pastore. Nell’Antico Testamento la figura del pastore è abbondantemente utilizzata per descrivere la fitta rete di relazioni che lega il Signore (il pastore) al suo popolo (il gregge). Dopo l’esilio i profeti indirizzeranno una serie di accuse contro i cattivi pastori e Gesù, rivolgendosi ai farisei, riprenderà le accuse della tradizione profetica. L’immagine della porta e del pastore, che Gesù attribuisce a se stesso, racchiudono tutta la sua missione salvifica.   

Meditazione

La “porta” e il “pastore” sono due immagini che il Vangelo di Giovanni utilizza per descrivere Gesù come l’unico “pastore” in grado di dare la vita per le sue “pecore” e come la porta che ci permette di entrare in comunione con il Padre. La “porta” è il luogo di accesso e di ingresso; colui che l’attraversa in libertà, è come se si trovasse a casa propria. Il ladro o il brigante non ha la libertà di attraversare la “porta” che conduce nel recinto delle pecore e per questo vi entra da un’altra parte. Soltanto il “pastore” delle pecore entra nel recinto dalla porta e la sua voce è riconosciuta dalle pecore. Gesù è proprio quel “pastore” che accede nell’ovile come in un luogo familiare, e il cui volto e la cui voce viene riconosciuta come amica. «La Chiesa infatti è un ovile, la cui porta unica e necessaria è Cristo. È pure un gregge, di cui Dio stesso ha preannunziato che ne sarebbe il pastore e le cui pecore, anche se governate da pastori umani, sono incessantemente condotte al pascolo e nutrite dallo stesso Cristo, il buon Pastore, il principe dei pastori, il quale ha dato la vita per le pecore» (Lumen Gentium, 6). Gesù, Pastore vero e bello, pronto a dare la vita per il suo gregge, diviene in questo modo il modello che ogni pastore deve seguire nel suo servizio al gregge di Dio. Il testo di Giovanni traccia anche il ritratto dei pastori della Chiesa. Questi devono essere uomini che ogni giorno si lasciano plasmare dal Vangelo, nel cui cuore ognuno possa sentirsi accolto ed amato, a servizio di tutti, in modo particolare degli ultimi, in grado di guidare il proprio gregge con decisione e tenerezza.

Preghiera:

Ti amo, Gesù, mio Buon Pastore, mio Signore e mio Dio; fai che possa restare sempre con te, in questo mondo e per tutta l’eternità. Grazie, Signore Gesù, mio Signore e mio Dio, mio tutto, ora e sempre. Amen. 

Agire:

Stimolato dal Vangelo di Giovanni e dalla giornata mondiale di preghiera per le vocazioni, chiedo a Dio il dono di pastori santi e generosi per la sua Chiesa.

Meditazione del giorno a cura di monsignor Vito Angiuli, vescovo di Ugento – Santa Maria di Leucatratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti  info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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