Il sorriso dello scemo

Forse è proprio la giovialità inossidabile di uno “scemo” quella che invita a scoprire e gustare il cielo tra le vicende amare della terra

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Avevo da poco subito un furto. La mia mente era ancora scioccata da questo fatto negativo e agitata dalla preoccupazione di come avrei potuto riparare.

Con Aniano, guidavo in un traffico impressionante, incalzati da una sirena assordante che cercava strada per trasportare un incidentato al pronto soccorso. Al semaforo rosso mi fermo, anche per lasciar passare i pedoni che attraversavano sulle strisce.

In quel trambusto mi ha incuriosito il volto tranquillo di un “personaggio” che, arrivato all’altezza della mia macchina ferma in prima fila, ha rallentato il passo, ha guardato verso di me e mi ha fatto un sorriso come se fossimo stati amici da sempre.

“E’ il sorriso dello scemo”, commenta Aniano seduto accanto a me.

Il sorriso dello scemo sorprende perché senza senso, fuori contesto. Un sorriso fuori posto che non ha né capo né coda. E’ un sorriso di chi non si rende conto dei problemi che gli scorrono accanto, di chi vive sopra le nuvole e senza nemici, naviga in un altro mondo…

Ma – mi sono detto – forse è proprio questo il sorriso che rivela alle persone ragionevolmente serie, quale sia invece il vero mondo che Gesù ha trasformato con la sua venuta; forse è proprio la giovialità inossidabile dello scemo quella che mi invita a scoprire e gustare il cielo tra le vicende amare di questa terra.

Se mi sorprende il sorriso dello scemo, mi edifica a maggior ragione lo scandalo del cristiano che “sorride al nemico”.

Ciao da P. Andrea Panont ocd

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Andrea Panont

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