Il Canada marcia per la vita, con l'appoggio di Francesco

Ieri a Ottawa la 17° edizione della manifestazione pro-life. In un messaggio il Papa assicura “pieno sostegno” a quanti si battono affinché il diritto alla vita riceva protezione legale

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L’impegno in sostegno della vita, nelle parole e nei gesti di papa Francesco. Dopo aver salutato e incoraggiato, la scorsa domenica, i partecipanti alla Marcia per la Vita di Roma, stavolta il Santo Padre ha inviato un saluto oltreoceano, in Canada, dove ieri si è celebrato l’evento omonimo, giunto alla sua 17° edizione.

Nel suo messaggio, firmato dal Segretario di Stato Pietro Parolin, il Pontefice ha espresso “pieno sostegno” agli sforzi di quanti si impegnano per tutelare “l’inviolabile diritto alla vita di ogni persona, dal concepimento alla morte naturale”. Il Santo Padre ha evidenziato il lavoro di costoro affinché il diritto alla vita “riceva una protezione legale adeguata”.

La Marcia si è svolta nella capitale Ottawa, in presenza dell’Arcivescovo della città, mons. Paul-André Durocher, che ha presieduto una messa speciale nella Cattedrale, e del Cardinale Primate canadese, Gérald Cyprien Lacroix.

Sfilando sotto il Parlamento canadese, i circa 23mila manifestanti hanno ricordato che dal 1969, anno dell’approvazione della legge sull’aborto, sono stati strappati dal grembo delle proprie madri più di 4milioni di bambini. E nel 2014, “mentre la società chiude gli occhi” – scrivono in un comunicato gli organizzatori -, saranno abortiti altri 100mila nascituri. “L’aborto non è la medicina, ma il danno delle donne”, ha scandito alla folla Janet Morana, direttrice esecutiva dell’associazione Priests for life.

Oltre a chiedere “una protezione legale adeguata” al concepito, i manifestanti hanno anche protestato contro il farmaco abortivo Ru-486, la cui discussione è attualmente sottoposta all’attenzione del ministero della Salute canadese. Nel Paese nordamericano la polemica su questa pillola è molto accesa, sin dal 2001, anno in cui una donna canadese morì dopo averne assunta una.

Tra i relatori, molti esponenti del mondo pro-life canadese e statunitense, 23 membri di Parlamento e Senato e alcuni religiosi cattolici. Durante l’intervento di uno di questi ultimi, il cardinale Gérard Cyprien Lacroix, Arcivescovo di Québec, due femministe hanno fatto irruzione sul palco urlando slogan a favore dell’aborto, ma sono state neutralizzate e allontanate dalla sicurezza in pochi istanti.

Alla manifestazione di ieri seguirà di pochi giorni la Settimana nazionale per la vita e la famiglia, che la Chiesa canadese si appresta a celebrare per il secondo anno dall’11 al 18 maggio. Il tema di questa edizione è Famiglie unite nella gioia di Cristo, che assume un significato importante alla luce delle recenti canonizzazioni di Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II, due Papi che hanno posto l’istituto familiare al centro del loro magistero e della loro missione pastorale.

A tal proposito, il presidente della Conferenza episcopale canadese, mons. Paul-André Durocher, ha scritto nel suo messaggio: “Le famiglie ci danno la vita, ci mantengono in vita e ci danno la migliore ragione per vivere, anche nelle prove. Esse sono vere scuole di vita”. Famiglia e vita, due concetti strettamente legati. “Preghiamo – conclude il comunicato del presule – per tutte le famiglie che si sforzano di seguire la loro vocazione, ovvero essere unite nella gioia del Signore”.

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Federico Cenci

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