Dimorare in Cristo

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio

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Lettura

Cristo Risorto opera con forza negli apostoli e li rende annunciatori coraggiosi del Vangelo, pronti a dare la vita per quel Maestro che ha riempito di senso la loro esistenza. In questo contesto la conversione di Paolo acquista i caratteri di un evento eccezionale. Nel Vangelo, Gesù conclude il lungo discorso sul pane di vita eterna. I Giudei, nonostante la chiarezza delle parole del Signore, continuano a non capire il senso delle sue affermazioni. 

Meditazione

La conversione di Paolo è una pietra miliare dei fatti che riguardano la Chiesa nascente e la prova evidente che è lo Spirito del Risorto a guidare personalmente lo sviluppo delle prime comunità cristiane. Sàulo, uno dei giudei più intransigenti oltre che uno spietato persecutore dei cristiani, è raggiunto dalla grazia rinnovatrice e misericordiosa del Risorto sulla via per Damasco. Avvolto da una luce così forte da rimanere accecato, per tre giorni si trattiene a Damasco senza prendere cibo e bevanda, nell’oscurità più totale. I tre giorni, alla luce della Pasqua vissuta poche settimane fa, hanno per noi un alto valore simbolico perché ci ricordano il buio di un sepolcro, preludio di una pietra rotolata via e di una vita nuova. La stessa vita nuova ora data in dono a Sàulo che, dopo aver ricevuto il battesimo, si chiamerà Paolo e, abbandonata la condotta di un tempo, diventerà l’apostolo di Cristo in mezzo alle genti. Il Signore continua a ripetere nel cuore di Paolo, così come nel cuore di ogni cristiano, queste parole: «Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno». Per i Giudei quanto Gesù proponeva era a dir poco scandaloso: già si faceva piuttosto fatica a credere che – in Gesù – Dio si era fatto uomo e che il Padre si stesse preparando –  nel Figlio – a dare la propria vita su una croce. Ma era ed è totalmente inaccettabile, tanto per la mentalità dell’epoca quanto per una certa cultura che resiste ancora ai nostri giorni, pensare che Gesù potesse dare da mangiare la sua carne e da bere il suo sangue. È inevitabile però che le parole del Signore ci facciano pensare a quanto avverrà nell’Ultima Cena e a ciò che avviene durante ogni celebrazione eucaristica: Gesù si rende visibilmente presente nei segni sacramentali del pane e del vino, e chiunque prende parte a questo banchetto rimane in Cristo perché Cristo abita in lui.    

Preghiera

Signore Gesù, nell’Eucaristia hai posto il memoriale della tua Pasqua, la sintesi del tuo Vangelo, la meta del mio pellegrinaggio terreno. Fa’ che possa riconoscerti vivo e presente nei segni del pane e del vino per vivere ogni celebrazione eucaristica come il luogo privilegiato dell’incontro con te. 

Agire

Mi impegnerò a riflettere se nelle mie parole e nei gesti che compirò in questo giorno avrò fatto abitare Dio in me ed io in Lui.  

Meditazione del giorno a cura di monsignor Vito Angiuli, vescovo di Ugento – Santa Maria di Leucatratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti  info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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