Si è concluso ieri, ad Atene, la consultazioe congiunta tra il Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa (CCEE) e la Conferenza delle Chiese Europee (KEK) sul tema “Migliorare la situazione dei Rom in Europa – sfide e questioni aperte”. L’incontro, avviato lo scorso 5 maggio nella capitale greca su invito del Patriarcato Ecumenico, si è svolto sotto gli auspici della Presidenza greca dell’Unione europea.
Durante le riunioni, – riferisce una nota – il vice Ministro degli Esteri della Grecia, Kyriakos Gerontopoulos, ha rivolto un saluto alla conferenza sottolineando l’importanza dell’”integrazione sociale dei Rom, preservando le loro tradizioni culturali e il loro stile di vita”.
Al termine del loro incontro, i partecipanti hanno adottato un ‘communiqué’ in cui, tra tutte le loro considerazioni, evidenziano preoccupazioni per i discorsi anti-zingari in Europa e l’esclusione dei Rom “dalla società, in particolare nelle aree dell’istruzione, dell’occupazione, dell’alloggio e della salute “.
Nel testo viene ribadito che “i Rom sono cittadini di paesi europei con diritti e doveri”. Pertanto, “la libertà di movimento e la scelta di stabilirsi in regioni diverse, prendendo un lavoro dove è disponibile, sono diritti di tutti i cittadini dell’Unione Europea, che devono essere rispettati anche nel caso delle minoranze Rom”.
I partecipanti richiedono inoltre una migliore comprensione di ciò che significa l’integrazione dei Rom nella società ” non deve essere scambiata per assimilazione”. Allo stesso tempo, sottolineano l’importante ruolo delle chiese nel migliorare la situazione dei Rom in molte parti del continente: “Le comunità parrocchiali locali forniscono spazi per incontri interculturali tra le diverse comunità, favorendo l’accettazione e la fiducia”. Ora, si legge nel comunicato, “le Chiese potrebbero promuovere una cultura dell’educazione e dell’apprendimento tra le comunità emarginate”.
Il Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa e la Conferenza delle Chiese europee, seguendo Gesù Cristo, Salvatore di tutti, ribadiscono quindi il loro impegno e promettono di “valutare ulteriori misure efficaci delle chiese per migliorare la situazione dei Rom in Europa”.