La Madonna del Rosario di Pompei: una preghiera da riscoprire

Nel Rosario è racchiusa l’ampiezza, la larghezza e la profondità di una orazione che contiene la forza per rinnovare la propria vita, quella della famiglia, della Chiesa e del mondo intero.

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Il mese di maggio è tradizionalmente dedicato alla Madonna. Sono tante le feste riservate al nome di Maria; ogni commemorazione vuole svelarci un aspetto del mistero della vita della madre di Dio e della madre nostra. Due date sono assegnate alla solennità della Madonna del Rosario di Pompei: l’8 Maggio e il 7 ottobre, due giorni collocati a vari mesi di distanza, quasi come due fuochi di un ellisse, per ricordare che il cammino della Chiesa ha senso solo quando si pone al centro Gesù e Maria.

Proprio questa è la ricchezza del preghiera del Rosario, una pratica che risale al XIII secolo, diffusa nella Chiesa da San Domenico e dai suoi discepoli. Tra i vari dipinti, quello più noto è la raffigurazione del Madonna del Rosario che presenta la Vergine Maria nell’atto di donare la coroncina del Rosario a San Domenico e a Santa Caterina.

Questa preghiera ha ritrovato nuovo slancio nella seconda metà del ‘500, quando Papa Pio V fece un ricorso assiduo a questa preghiera per chiedere l’intercessione alla Vergine del Rosario contro l’avanzata dei Turchi. Il Santo Padre attribuì alla Vergine la vittoria riportata della flotta cristiana contro l’invasione turca a Lepanto.

Un ultimo sviluppo di questa devozione mariana della preghiera del Rosario si ebbe nella seconda metà dell’800, quando il beato Bartolo Longo decise di edificare, nella cittadina campana di Pompei, una Chiesa in onore della Madonna del Rosario. L’iniziativa di Bartolo Longo era finalizzata alla realizzazione di un riscatto sociale per quella popolazione che versava in una condizione di dolorosa miseria ed estrema povertà. Infatti, attorno al santuario venne costruita anche una città della carità, fatta di asili, orfanotrofi e ospizi per i figli dei carcerati.

Nell’intenzione del Beato Longo questa devozione avrebbe dovuto estendersi a tutto il mondo, come ricorda la supplica che ogni anno viene recitata in questi due giorni di ricorrenza a Pompei, affinchè ogni uomo possa gustare la misericordia di Dio, che arriva ad ogni essere umano per l’intercessione di Maria, Madre di misericordia.

Questa è la forza della preghiera del Rosario: meditare la vita di Gesù in compagnia con Maria, e sperimentare così, la vicinanza spirituale della nostra madre, la quale vuole indicarci sempre di rimanere vicino a Gesù e “fare quello che (Lui) vi dirà” (Gv 2. 5).

La preghiera del Rosario attraverso la contemplazione dei misteri dolorosi, gloriosi, gaudiosi e luminosi dona la sapienza di Dio che consiste nel vedere con gli occhi di Dio, nel sentire con il cuore di Dio e nell’avere quel discernimento per capire se quella decisione o quel fatto è conforme alla volontà di Dio.

Ogni mistero parte da un testo della Sacra Scrittura che richiede di essere contemplato e meditato, ma successivamente la riflessione deve penetrare nelle vicende della vita personale. Molto spesso si rischia di cadere dentro due trappole spirituali: sgranare la coroncina pensando alla propria vita, considerandola estranea o distaccata dalla Parola di Dio; altre volte succede, soprattutto per le persone troppo spirituali, di scandire la coroncina considerandola quasi come un lectio divina.

La preghiera del Rosario è una fonte di ispirazione e di discernimento, che poggia le proprie riflessioni sulle parole del Vangelo e del Nuovo Testamento, ma conserva nello stesso tempo uno sguardo di introspezione sulla propria vita. Si tratta di un guardare la vita di Gesù per verificare se la nostra condotta è coerente con quella del Vangelo, e per trovare sempre nuove fonti di ispirazioni al nostro agire.

La preghiera del Rosario è quel luogo privilegiato per chiedere le grazie a colei che è la piena di Grazia. L’abbondanza delle grazie non è solo per chi prega, ma lo è anche per gli altri. Ecco l’altro pericolo spirituale nel quale si rischia di cadere quando si prega il Rosario: chiedere solo per se stessi, o limitarsi a domandare per i bisogni della propria famiglia o della propria comunità parrocchiale.

Il Rosario è una preghiera universale che ha come campo di azione il mondo intero: chiedere a Maria la grazia di far cessare gli innumerevoli conflitti che affligono il nostro pianeta, pregare per il diritto di ogni essere umano al cibo, alla salute, all’istruzione, e alle cure mediche, supplicare la Madonna per l’unità delle famiglie e per l’impegno dell’educazione delle nuove generazioni, sono tutte intenzioni quasi irrinunciabili durante la preghiera del Rosario.

Oltre a questi propositi, è buona cosa ricordarsi sempre delle necessità della Chiesa: pregare per le intenzioni del Santo Padre è sempre una orazione gradita agli occhi di Dio, così come supplicare per le anime del purgatorio, affinchè possano presto essere ammesse alla pienezza della visione beatifica di Dio.

In conclusione, la preghiera del Rosario ha varie dimensioni: quella individuale e quella comunitaria, quella dottrinale e quella personale, quella materiale e quella spirituale, quella terrena e quella celeste. In queste varietà di dimensioni è racchiusa l’ampiezza, la larghezza, la profondità  e l’altezza di una orazione che contiene la forza per rinnovare la propria vita, quella della famiglia, quella della Chiesa e del mondo intero.

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Osvaldo Rinaldi

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