Cina: su internet la Bibbia batte il Libretto Rosso e il Papa supera il premier

Un’analisi su Weibo, popolare sito di micro-blogging usato da circa 300 milioni di persone, mostra che i contenuti cristiani superano di gran lunga quelli legati al Partito e allìideologia comunista

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La Bibbia batte il Libretto Rosso; i cristiani più numerosi degli iscritti al Partito comunista; papa Francesco più popolare di Li Keqiang e Gesù di Xi Jinping. Sono i sorprendenti risultati di un’analisi condotta da Foreign Policy su Weibo, il popolarissimo sito di micro-blogging cinese, riportati dall’agenzia Asia News. Una ricercatrice ha analizzato i flussi di parole citate sul sito, usato da circa 300 milioni di cinesi, e ha stilato una classifica di popolarità.

Le citazioni bibliche sono 17 milioni, contro le 60mila ascrivibili al presidente Mao. Gli utenti che citano le varie Chiese cristiane sono 41,8 milioni, mentre quelli che parlano del Partito comunista sono 5,3 milioni. Inoltre, nonostante sia presente ogni giorno sulla stampa nazionale il presidente Xi Jinping viene citato in 4 milioni di post. Gesù Cristo, molto meno presente sui media nazionali, tocca 18 milioni di presenze, e, allo stesso modo, Bergoglio vanta molte più citazioni del primo ministro Li Keqiang.

Secondo Bethany Allen, che ha condotto lo studio, i risultati “sono sorprendenti” ma hanno una spiegazione logica: i circa 100mila funzionari cinesi incaricati di censurare la Rete hanno infatti “un enorme lavoro quotidiano”, e dato che la censura politica è molto più importante di quella religiosa “tendono a cancellare tutto ciò che riguarda lo Stato ma non proviene da fonti ufficiali”.

Questo ovviamente non significa che non esista censura contro i cristiani: “Se si cercano post relativi alle chiese sotterranee, ovvero quelle comunità che rifiutano di registrarsi presso lo Stato, appare una pagina bianca e una scritta che recita ‘Risultati che violano importanti leggi e regolamenti interni’. Questo vale anche per altri argomenti sensibili dal punto di vista religioso.

Tuttavia, la stessa Allen sottolinea che i dati non sono solo il risultato di una censura schizofrenica: “Alla popolazione cinese l’ideologia comunista non interessa più, mentre il cristianesimo continua ad attrarre le persone. Da più di due decenni, nonostante tutto, la popolazione e la presenza cristiana in Cina continuano ad aumentare”.

Fonte: Asia News

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ZENIT Staff

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