Lettura
Il libro degli Atti degli Apostoli continua ad orientare la nostra meditazione verso una duplice tensione: a quanti desiderano annunciare con tutte le loro forze il Vangelo si oppongono altre persone, che contrastano con un simile desiderio. A chi ha riposto la propria fiducia nel Signore Risorto, subentra chi si rifiuta di accogliere la vicenda di Cristo. Gesù, però, non rifiuta né respinge alcuno. Ogni uomo gli è stato affidato direttamente dal Padre e la volontà di Colui che lo ha mandato è che nessuno vada perduto.
Meditazione
La persecuzione contro i cristiani di Gerusalemme raggiunge un grado di violenza estremamente elevato. Lo stesso Sàulo, che durante la lapidazione di Stefano aveva assunto un ruolo più defilato, nei giorni a seguire diventerà il principale protagonista della persecuzione contro i cristiani. La sua azione è esclusivamente orientata alla distruzione della Chiesa di Gerusalemme gettando in carcere quanti erano segnati dalla fede in Gesù. Ciò nonostante la Parola di Dio si diffonde ed è quanto meno provvidenziale che la prima regione in cui approda l’annuncio del Vangelo sia la Samaria, una terra tanto vicina alla Giudea quanto odiata dagli stessi Giudei. Proprio in questa terra il Vangelo è accolto con gioia e avvengono quei prodigi e segni realizzati da Gesù durante la sua vita pubblica: dagli indemoniati escono spiriti impuri, molti paralitici e storpi vengono guariti. L’azione missionaria dei primi annunciatori del Vangelo è suscitata e sostenuta dalla potenza del Signore Risorto. Egli, come ci ricorda il Vangelo di Giovanni, è inviato dal Padre perché nessuno si perda, ma tutti siano risuscitati nell’ultimo giorno. La risurrezione è, dunque, la meta finale del nostro pellegrinaggio terreno, il punto di passaggio obbligato per raggiungere la vita eterna, la certezza dell’amore riversato dal Padre al Figlio e, dal cuore del Figlio, nel cuore di ogni battezzato. Ancora una volta il Maestro ribadisce un insegnamento che non può essere frainteso e che la liturgia della Parola, facendo iniziare la pagina evangelica odierna con le stesse parole di Gesù che concludevano il Vangelo di ieri, desidera evidenziare: il suo corpo, cioè l’Eucaristia, è l’unico pane in grado di saziare la fame di senso, di felicità, di pienezza iscritta nel cuore dell’uomo.
Preghiera
Signore, credo fermamente che la mia vita è custodita amorevolmente nelle tue mani e che, con Te nel cuore, non perderò di vista il mio cammino. Ti chiedo di rendere sicuri i miei passi e di non lasciare che lo sguardo dei miei occhi sia attratto da quanto è incapace di dare senso alla mia vita.
Agire
Affido ogni paura nelle mani di Dio e ripeto dentro di me le parole del Vangelo: «Questa è la volontà di colui che mi ha mandato, che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato».
Meditazione del giorno a cura di monsignorVito Angiuli, vescovo di Ugento – Santa Maria di Leuca, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it