Le Guardie Svizzere, motivo di fervido ringraziamento a Dio

Alla cerimonia di giuramento delle nuove reclute della Guardia Svizzera Pontificia, mons. Becciu ha sottolineato l’importanza del momento e ha invitato il Corpo ad invocare i due nuovi Papi santi e a rivolgersi a Maria

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L’atmosfera che si respira in Vaticano, quest’oggi, è di festa. Come ogni Stato, anche la Santa Sede ricorda i propri eroi. E lo fa immancabilmente, tutti gli anni, il 6 maggio, festa del Corpo della Guardia Svizzera Pontificia nell’anniversario del sacrificio di 147 alabardieri che nel 1527, “non esitarono ad offrire la propria vita in difesa del Papa Clemente VII durante il ‘sacco di Roma’”, come ha ricordato stamattina mons. Giovanni Angelo Becciu, Sostituto della Segreteria di Stato.

In rappresentanza del Papa, mons. Becciu ha presenziato alla cerimonia del giuramento di 30 nuove reclute della Guardia Svizzera Pontificia, che ha avuto luogo oggi, in questa data solenne, nel cortile di San Damaso. Nel suo breve discorso al momento della consegna delle onorificenze, il Sostituto ha sottolineato il clima gioioso della giornata: “Il risuonare di voci e di musiche, i colori delle divise e delle bandiere, la presenza di tanti ospiti indicano che stiamo vivendo un momento particolarmente importante”.

Momento in cui la storia si incontra con l’attualità. “Sono trascorsi 508 anni dalla fondazione di questo benemerito Corpo di Guardia – ha aggiunto mons. Becciu – e il fatto che dalla Svizzera non cessino di giungere giovani desiderosi di mettersi al servizio del Papa è motivo di fervido ringraziamento a Dio”.

Da domenica scorsa ci sono due nuovi santi – che nella loro vita hanno conosciuto bene il Corpo della Guardia Svizzera essendo stati Papi – cui le nuove reclute potranno rivolgersi con fiducia: San Giovanni XXIII e San Giovanni Paolo II. “Nella vostra preghiera, cari giovani alabardieri, – l’invito di mons. Becciu -, invocate con affetto e devozione i neo-santi Pontefici, e chiedete loro che vi aiutino a svolgere nel modo migliore il vostro compito”.

I due nuovi santi rimandano poi alla devozione a Maria. “Essi, che sono stati grandi devoti della Vergine Maria, a loro volta vi invitano a rivolgervi a Lei, Madre di Cristo e Madre nostra – ha spiegato il presule -. Siamo nel mese di maggio, il mese mariano, e quindi l’inizio del vostro servizio è posto sotto la speciale protezione di Maria Santissima”.

Mons. Becciu ha poi fatto riferimento alle onorificenze che ha conferito ad alcuni membri del Corpo. “Queste distinzioni assegnate ai singoli, costituiscono un ‘dono’ del Santo Padre, un segno della Sua riconoscenza e del Suo incoraggiamento nei confronti di tutto il Corpo”, ha detto.

Alla base dell’impegno delle guardie svizzere, l’auspicio di mons. Becciu, è che “vi sia il senso di fede e di amore alla Chiesa e al suo Pastore universale, e al tempo stesso questa profonda motivazione spirituale renda ancora più vero e più forte in tutti lo spirito di famiglia che ci unisce”.

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ZENIT Staff

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