Il cardinale Müller "tira le orecchie" alle suore americane della LCWR

Le religiose vogliono premiare teologa dalle posizioni anti-dottrinali. “Aperta provocazione” alla Santa Sede che dal 2012 chiede riforma di statuti e procedure dell’Organizzazione

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Torna a far parlare di sé la Leadership Conference of Women Religious (LCWR), la chiacchieratissima organizzazione che riunisce l’80% delle oltre 57.000 religiose americane. Già da alcuni anni le suore sono finite nel mirino della Santa Sede, a causa di alcune posizioni teologiche e pastorali giudicate contro la dottrina della Chiesa, che hanno destato parecchia preoccupazione tra le Mura leonine.

Tanto da far invocare al Vaticano, nel 2012, “un’azione di profonda riforma” degli statuti dell’Organizzazione e delle sue procedure. Il tutto sotto l’occhio vigile dell’arcivescovo di Seattle, mons. J. Peter Sartain, nominato delegato della Santa Sede dall’allora prefetto del Sant’Uffizio, il cardinale William Levada.

Dopo due anni di silenzio e apparente obbedienza, le religiose americane hanno deciso nelle scorse settimane di conferire un premio, l’Oustanding Leadership Award, ad una tale suor Elizabeth Johnson. Fin qui nulla di strano, se non fosse che la suora in questione sia una teologa il cui lavoro è stato aspramente criticato dalla Commissione dottrinale dei vescovi USA. Polemiche mai sopite hanno ritrovato, quindi, nuova linfa vitale.

In questa bagarre, è risuonata la voce tonante del Prefetto della Congregazione per la Fede, il cardinale tedesco Gerhard Müller che ha dato una bella strigliata alle suore del LCWR durante l’incontro con la loro presidenza, a Roma, lo scorso 30 aprile. Nel suo discorso, il porporato ha definito il gesto “come un’aperta provocazione”, oltre che una violazione delle direttive del Vaticano riguardo alla riforma dell’organizzazione.

Müller ha subito giustificato mons. Sartain, spiegando che l’arcivescovo è stato informato del premio “solo dopo che la decisione è stata presa”. Ha poi rispolverato tutti i problemi creati negli scorsi anni dal gruppo americano che – ha detto – “sono così centrali e così fondanti che non c’è nessun altro modo di discuterli se non quello di costituire un movimento lontano dal centro ecclesiale della fede in Gesù Cristo il Signore”.

Il riferimento del cardinale era rivolto al movimento dell’Evoluzione Cosciente, dibattuto più volte in incontri e pubblicazioni della LCWR, le cui tesi principali – a detta del porporato – “si oppongono alla Rivelazione cristiana, e quando prese senza rifletterci, conducono quasi necessariamente a errori fondamentali sull’onnipotenza di Dio, l’incarnazione di Cristo, la realtà del Peccato originale, la necessità della salvezza e la natura definitiva dell’azione salvifica di Cristo nel Mistero Pasquale”.

Il custode dell’ortodossia cattolica non poteva dunque chiudere un occhio, a costo di apparire troppo duro e intransigente. Come lui stesso ha ammesso: “Mi scuso di nuovo se questo sembra tagliente, ma quello che devo dire è troppo importante per rivestirlo di un linguaggio fiorito”.

La grande federazione di religiose era finita sotto osservazione della Santa Sede con due “inchieste” separate. La prima nel periodo 2008-2011, con una visita apostolica iniziata dalla Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata, in seguito ad una segnalazione ricevuta dalle religiose americane più conservatrici, non facenti parte della LCWR. La seconda è stata una “indagine dottrinale” del Sant’Uffizio, guidata dal prefetto Levada, avviata anch’essa nel 2008 e conclusa dopo tre anni con la redazione di un rapporto presentato a Benedetto XVI nel gennaio 2011. Al termine delle indagini, il cardinale Levada aveva dichiarato: “La situazione dottrinale e pastorale attuale della LCWR è grave ed è un argomento di seria preoccupazione”.

Dopo la lettura del dossier, la Congregazione per la Dottrina della Fede – alla cui testa era passato intanto il cardinale Müller – aveva assicurato infatti la propria intenzione di procedere ad un’azione di vero riordino della federazione. I capi d’accusa sono la mancata adesione alle linee dottrinali ufficiali della Chiesa, una “politica di dissenso collettivo” rispetto agli insegnamenti del magistero ecclesiale, in particolare negli ambiti di sessualità, aborto, omosessualità e sacerdozio femminile, come pure la forte e manifesta presenza nella cultura della Organizzazione di temi tipici del “radicalismo femminista”, incompatibili con la fede cattolica. Inoltre, il prefetto emerito della Congregazione per la Dottrina della Fede sosteneva che la Leadership Conference si fosse “allontanata dal centro cristologico fondamentale e dal focus della consacrazione religiosa”.

Le dichiarazioni di Levada erano basate sui risultati di una visita apostolica compiuta dal vescovo Leonard Blaire di Toledo (Ohio), il quale – con un documento che comprendeva le sue scoperte e una risposta della LCWR presentata alla fine del 2009 – poneva in luce “seri problemi dottrinali riguardanti molte persone del gruppo di consacrate”. Tra l’altro, diversi vescovi americani avevano storto il naso nel vedere il gruppo – già accusato di “silenzio sul diritto alla vita dalla concezione alla fine naturale” –  appoggiare con vigore la riforma di Obama sulla sanità, incluse le controverse norme su aborto e contraccezione. 

Le ultime notizie sul processo di riforma della LWCR risalivano al 12 giugno 2012, quando in Vaticano si era svolto l’incontro tra i superiori della Congregazione per la Dottrina per la Fede e il presidente e il direttore esecutivo della federazione. “L’incontro – riferiva allora una nota della Sala Stampa vaticana – ha offerto l’occasione per la Congregazione e le rappresentanti della LCWR di discutere le questioni e le preoccupazioni sorte dalla Valutazione Dottrinale in una atmosfera di apertura e cordialità”. 

“L’obiettivo della Valutazione dottrinale – proseguiva il comunicato – è quello di assistere il LCWR nella importante missione di promuovere una visione di comunione ecclesiale fondata sulla fede in Gesù Cristo e sugli insegnamenti della Chiesa come fedelmente impartiti nei secoli sotto la guida del Magistero”.

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Per approfondimenti: 

http://www.zenit.org/it/articles/un-riforma-per-le-suore-americane-contrarie-al-magistero-della-chiesa 

http://www.lastampa.it/2014/05/06/blogs/san-pietro-e-dintorni/mller-bacchetta-le-suore-usa-ZJY4usm4B1ME9YA21179WP/pagina.html

Il testo integrale del cardinale Müller è su:

http://www.doctrinafidei.va/muller/rc_con_cfaith_doc_20140430_muller-lcwr_en.html


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Salvatore Cernuzio

Crotone, Italia Laurea triennale in Scienze della comunicazione, informazione e marketing e Laurea specialistica in Editoria e Giornalismo presso l'Università LUMSA di Roma. Radio Vaticana. Roma Sette. "Ecclesia in Urbe". Ufficio Comunicazioni sociali del Vicariato di Roma. Secondo classificato nella categoria Giovani della II edizione del Premio Giuseppe De Carli per l'informazione religiosa

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