I genitori italiani contro la legalizzazione della cannabis

Lanciata su CitizenGO una petizione per chiedere al presidente Napolitano di non permettere distinzione tra droghe leggere e pesanti

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Impedire la diffusione delle droghe tra i giovani. È questo l’obiettivo di una nuova iniziativa promossa dal Moige (Movimento Genitori) e lanciata su CitizenGO.

La molla che l’ha scatenata è stata la sentenza della Corte Costituzionale di poche settimane fa, che sancisce la decadenza dell’equiparazione tra droghe leggere e droghe pesanti, istituita con la legge Fini-Giovanardi, e ripristina il precedente provvedimento, chiamato Iervolino-Vassalli, che prevede pene più leggere per reati connessi a sostanze come la cannabis.

L’iniziativa del Moige, cui è possibile aderire collegandosi sul sito di CitizenGO, è indirizzata al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e gli chiede di non ratificare il Decreto legge sulle sostanza stupefacenti, proposto in questi giorni, e quindi di non ritornare a una distinzione tra droghe leggere e pesanti. Equiparazione che il Moige giudica fuorviante e pericolosa, soprattutto per i giovani.

In un comunicato diffuso in queste ore, l’associazione ricorda che numerosi studiosi confermano la pericolosità per l’organismo di sostanze come la cannabis (dai danni neurologici all’alta probabilità di sviluppare un cancro ai polmoni), nonché la dipendenza che essa può causare per i consumatori, specialmente se adolescenti. Inoltre, il Moige sottolinea che la quasi totalità dei tossicodipendenti da sostanze più pericolose ha iniziato a far uso di stupefacenti proprio consumando droghe definite leggere, per esempio la cannabis. “La distinzione tra droghe leggere e pesanti e il conseguente abbassamento delle pene per chi spaccia queste sostanze ai nostri giovani – dichiarano dal Moige – rappresenterebbero un pericolo enorme per la salute e il futuro dei ragazzi”.

Si ricorda poi, citando l’esempio della recente legalizzazione della cannabis in Uruguay, che “le leggi più permissive in tema di droghe cosiddette leggere si traducono spesso in pericolosi strumenti di manipolazione e di speculazione dei grandi poteri economici a danno delle fasce più deboli della popolazione”.

Il Moige chiede pertanto al presidente Napolitano di non permettere una distinzione tra droghe leggere e pesanti, così da “non indebolire la lotta contro chi spaccia droga ai giovani e tutelare la loro integrità fisica e il loro avvenire”.

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ZENIT Staff

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