Semplicemente seminare

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio

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Lettura

Il Vangelo odierno ci mostra ancora Gesù circondato da una “folla enorme”. È seduto su una barca che si scosta dalla riva, e da quella cattedra racconta la parabola del seminatore. È un racconto strano, perché nessun contadino butterebbe il seme così come lo sparge quello della parabola. Gesù esce sempre dai nostri schemi e anche qui lo fa per dirci l’abbondanza con cui Dio non si stanca di seminare in noi la Sua Parola, di esagerare nella semina in quel terreno spesso spinoso o duro che è il nostro cuore. 

Meditazione

“Ascoltate”. Viene subito in mente l’inizio del decalogo: “Shemà, ascolta, Israele”. Ma tanti sono gli inviti all’ascolto che Dio fa all’uomo. Senza ascolto non c’è incontro, non c’è relazione. Dio ha bisogno del nostro ascolto per farsi conoscere, per intessere la sua storia con noi e renderci felici, per abitare, in noi, quella parte di mondo in cui viviamo. Questa parabola dice proprio che è l’ascolto e l’accoglienza della Parola a far fiorire la nostra vita. È un invito a interrogarci su come ci mettiamo davanti a Dio e su quante siano le parole di menzogna che ci allontanano da Lui, vendendoci false verità, emozioni superficiali e passeggere, travestite di felicità. È anche un invito a metterci dalla parte di quel Dio che chiede alla sua creatura di ascoltare e che per permettergli di recepire anche una sola delle tante parole che gli rivolge, fa qualcosa di assurdo dal nostro punto di vista: ne spreca la maggior parte. La parabola del seminatore è la storia di un contadino destinato al fallimento. Ma a Dio interessa solo seminare. Gesù esce di casa, sale su una barca e insegna a una grande folla. Solo in pochi si faranno toccare dalle sue parole e gli chiederanno spiegazioni. Ogni mattina ci alziamo e diamo inizio alla nostra giornata: studio, lavoro, famiglia, amici… Se volessimo fare attenzione sul serio a ciò che la vita ci dona di vivere, ci accorgeremmo che Dio non tace mai, che ha sempre qualcosa da dirci, mentre noi bruciamo tante occasioni di incontro con la sua Parola. Occasioni perse? Non sta a noi giudicarlo, perché ogni seme ha la sua storia! Importa però ricordarci che Dio non si stanca alla nostra prima distrazione, ma continua a girarci intorno: desidera la nostra felicità! 

Preghiera

«Chi mi farà riposare in Te, chi ti farà venire nel mio cuore a inebriarlo?… Cosa sei tu per me? Abbi misericordia, affinché io parli. E cosa sono io stesso per te, sì che tu mi comandi di amarti… Oh, dimmi, per la tua misericordia, Signore Dio mio, cosa sei per me? Di’ all’anima mia: la salvezza tua io sono. Dillo, che io l’oda. Ecco, le orecchie del mio cuore stanno davanti alla tua bocca, Signore. Aprile e di’ all’anima mia: la salvezza tua io sono»(Agostino, Confessioni, I,5,5). 

Agire

Con carta e penna, semplicemente, copierò parola per parola il Vangelo letto oggi. 

Meditazione del giorno a cura delle Monache Agostiniane della Comunità Santi Quattro Coronati a Romatratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti: info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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