Staminali: definizione in 3 punti

Per il Glossario di Bioetica, cellule progenitrici con la proprietà di differenziarsi in cellule specializzate, ottenute sia da un embrione che da un soggetto adulto, dal sangue cordonale o dal midollo osseo

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Cellule progenitrici con la proprietà di differenziarsi in cellule specializzate, che possono essere ottenute dal corpo di un embrione (talora provocandone la morte) oppure da parti del corpo del soggetto adulto, (sangue del feto preso dal cordone ombelicale, oppure le cellule del midollo osseo.

Realismo

“Staminale”, come la parola botanica “stame”, deriva dal latino “stamen” che a sua volta viene da “stare”, cioè star ritto: si dice del filo principale o asse principale del telaio. Le cellule staminali prese dal soggetto già nato hanno una documentata capacità terapeutica in alcune malattie ematologiche in cui il loro impiego è ben documentato da anni. Le cellule staminali di origine embrionali prese per scopo terapeutico sono ottenute da embrioni di cui si provoca così la fine della vita; tuttavia finora non si sono avuti successi terapeutici con l’uso di cellule embrionarie.

Ragione

L’uso di cellule embrionarie comporta un uso di un essere vivente per il giovamento di un altro, senza chiedere il consenso al primo; essendo l’esito dell’uso di queste cellule la fine della vita del «donatore involontario», ci si domanda la liceità di questo atto. L’uso delle cellule staminali prese dal cordone ombelicale ha una sua potenzialità terapeutica, sebbene limitata se si vuole usare le cellule cordonali per curare lo stesso donatore, (una malattia genetica che si volesse curare sarà contenuta anche nel DNA delle cellule cordonali); per questo – in attesa che un domani si riesca a iniziare una medicina rigenerativa – ha maggior possibilità di utilizzo clinico il sangue di un donatore piuttosto che il sangue dello stesso paziente immagazzinato alla nascita. Queste cellule personali possono avere un’utilità nella cura di un parente dell’ammalato.

Il sentimento

Cosa sentiamo al pensare che un embrione può essere “sacrificato” per usarne le cellule a fini curativi di un’altra persona? E’ bene riflettere su questo, per capire i limiti morali dell’uso delle cellule dell’embrione. Mentre è bellissimo vedere il progresso nell’utilizzo delle cellule staminali prese da individui già nati. Certamente anche in questo campo non si devono avere facili entusiasmi, ma ponderare bene l’uso quando ve ne siano le prove dell’efficacia.   

Link esterni:

Cellule staminali in Dignitas Personae

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Carlo Bellieni

Carlo Bellieni è neonatologo, dirigente medico presso l'Unità Operativa di Terapia Intensiva Neonatale Policlinico Universitario di Siena e consigliere nazionale Associazione Scienza & Vita

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