I Vescovi del Belgio si oppongono all'eutanasia dei bambini

La Conferenza Episcopale contrasta il disegno di legge in discussione alla Camera proponendo il punto di vista cattolico

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Riuniti, il 22 gennaio, in una Conferenza a Grimbergen con esperti in materie giuridiche, mediche e bioetiche, i Vescovi del Belgio hanno affrontato il problema della legge sull’Eutanasia. I presuli si sono sentiti fortemente interpellati dal disegno di legge attualmente in discussione alla Camera per estendere l’eutanasia ai minori, vale a dire a bambini e giovani.

“Perché legiferare in una materia così delicata – hanno chiesto i Vescovi – quando è noto che nei Paesi Bassi una tale legge esiste dal 2006, e non è stata quasi mai applicata?”. La prima riflessione riguarda il divieto di uccidere, che è alla base di ogni società civile.

Secondo i presuli, il pericolo è grande perché, aprendo all’eutanasia dei minori, si rischia di estendere il suicidio assistito ai disabili, alle persone affette da demenza, ai malati mentali e anche a coloro che mostrano stanchezza nel voler vivere. La legge che autorizza l’eutanasia del bambini può stravolgere il senso della vita umana e favorire derive in cui la dignità delle persone viene concessa solo a chi non è malato o in condizioni di debolezza.

Il secondo problema riguarda i cambiamenti della pratica medica correlate con i progressi in campo sanitario. Così quando la medicina non trova soluzioni tecniche, tende a spostare la sua attenzione verso l’eutanasia. Tutta l’attenzione si sposta quindi verso tecniche di suicidio assistito. I medici ed il personale sanitario sono scossi e si chiedono quale sia il loro ruolo, tra l’accanimento terapeutico e l’abbandono delle cure con l’eutanasia.

La terza questione riguarda il passaggio alla miglior vita. La domanda dei Vescovi è: “E’ possibile morire serenamente nel rispetto della dignità della vita umana?”. Poi l’interrogativo su come affrontare il tema della sofferenza. Nei sondaggi il 70% degli interpellati ha paura e rigetta la sofferenza dicendosi favorevole ad una ‘dolce morte’.

Per i Vescovi è umano “cercare di lenire in ogni modo il dolore”. Ma quando questo è presente nel paziente, come nella famiglia, o tra il personale medico, come si può fare? Come si fa ad affrontare la sofferenza come una prova che possiamo condividere e vivere insieme? Come ci sosteniamo a vicenda nei momenti di sofferenza?

Un altro tema discusso dalla Conferenza episcopale belga è stato quello della spiritualità. Quando una comunità civile propone di autorizzare e praticare l’eutanasia si tratta di mettere in discussione il significato della vita. Per questo motivo i Vescovi propone una sorta di questionario che può aiutare a riflettere su un tema delicato come quello della vita umana: “In che modo l’esperienza cristiana ci aiuta ad affrontare la morte e la sofferenza? Prima della Pasqua i cristiani celebrano il Venerdì Santo in cui Gesù vive il dramma della sofferenza a livelli insostenibili. Durante il Sabato Santo si riflette sul mistero della morte e dell’abbandono. Nella Domenica di Pasqua  si vive la gioia della risurrezione. Come può il mistero pasquale ispirare e illuminare la vita umana ? Come possono le istituzioni cristiane indicare un atteggiamento saggio e eticamente giusto per affrontare e risolvere i problemi legati alla morte?”.

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ZENIT Staff

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