Lettura
Il Vangelo di oggi inizia con un’espressione che ci farebbe pensare a un po’ di meritata quiete per Gesù, dopo le giornate intense descritte dall’evangelista: «si ritirò presso il mare». Ma è subito seguito dalla folla, che lo costringe a salire su una barca per evitare di essere travolto. La gente sulla riva del mare, gli indemoniati, le persone che avevano assistito ai miracoli di Gesù, o ne avevano sentito parlare, i semplici curiosi: per quale motivo cercano Gesù?
Meditazione
«Una grande folla, sentendo quanto faceva, andò da lui». Anche oggi si seguono “maestri”, leader carismatici, guru spirituali. In questo, l’uomo non cambia: pur rivendicando un’emancipazione rispetto al sacro, quando si trova in difficoltà a causa di un disagio fisico o di una sofferenza morale, cerca chi “può fare qualcosa”. Questo non è dettato dalla fede: bisogna fare attenzione a non cadere nella superstizione, nella magia o nel cercare un Dio dispensatore di miracoli. «Quanti avevano qualche male si gettavano su di lui per toccarlo». C’è un toccaredifferente. Gesù riconosce quel toccare con fede dell’emorroissa e quello senza fede di chi compie quasi un rito magico. È un bisogno umano quello di essere toccati e di toccare. Quando una persona condivide una gioia o un dolore con un’altra, può farlo attraverso le parole, ma farlo attraverso una carezza o un abbraccio, è tutta un’altra cosa. «Ma egli imponeva loro severamente di non svelare chi egli fosse».Gesù non vuole che siano gli spiriti impuri a dargli testimonianza perché la loro conoscenza è “costretta”. Come esseri spirituali, conoscono Gesù, ma non per mezzo di quella conoscenza grata e amorosa di chi ha ricevuto da lui qualcosa. A Gesù questa testimonianza “obbligata”, non importa. Preferisce continuare a essere creduto un taumaturgo, un guaritore, piuttosto che costringere l’uomo a riconoscere la sua vera identità prima del momento della sua rivelazione. Gesù desidera essere conosciuto e professato con amore e per amore. «Se professate la fede ma non amate, voi incominciate ad assomigliare ai demoni. Anche i demoni davano testimonianza al Figlio di Dio e dicevano: Che abbiamo noi a che fare con te?» (Agostino, Comm. I Gv, 2,8).
Preghiera
<p>«Rettamente ti cerca colui che hai reso capace di cercarti con cuore sincero. Insegnami, o Padre, a cercarti. Liberami dall’errore, poiché in questa ricerca io non incontri altri che Te. Se io non desidero nient’altro che Te, possa trovarti, o Padre mio. Ma se c’è in me qualche desiderio di altrecose, purificami Tu stesso, e mettimi in grado di vederti»(Agostino, Soliloqui, I, 6).Agire
Conosco qualcosa delle tante sétte che imperversano nella nostra società? Ho amici o conoscenti che vi aderiscono? Oggi mi impegno a conoscere e a informarmi di più sui pericoli che corrono quanti fanno parte di una setta.
Meditazione del giorno a cura delle Monache Agostiniane della Comunità Santi Quattro Coronati a Roma, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti: info@edizioniart.it