Sia fatta la tua volontà

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio

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Lettura

Oggi un uomo ci insegna a pregare, a chiedere a Dio che compia la sua volontà nella propria vita: «Signore, se vuoi …». Il Vangelo di Luca è stato definito il “vangelo della preghiera” perché non trascura mai di accendere una lampada che illumini la preghiera di Gesù rivolta al Padre, o la preghiera delle persone che si rivolgono a Lui. Lo fa anche questa volta mettendoci discretamente in ascolto di un uomo e della sua preghiera accorata. L’Evangelista sembra dirci: a pregare si impara pregando. Dunque, coraggio: prega! 

Meditazione

Quanta bellezza in questa espressione: «Signore, se vuoi, puoi purificarmi». Il segreto della preghiera è tutto qui: un uomo che soffre, il coraggio dell’umiltà, riconoscere in un Altro la signoria sulla vita, rimettersi alla sua volontà, implorare la guarigione. A queste parole sembra fare eco la preghiera del Padre Nostro che Gesù insegnerà più tardi ai suoi discepoli (Lc 11,2ss) e, se non fosse un’affermazione troppo audace, potremmo dire che Gesù raccoglie la preghiera di quest’uomo e la fa sua traducendola nel “se vuoi” rivolto al Padre nel momento della passione. Quest’uomo coperto di lebbra, rivestito di una sofferenza indicibile e pietosa che potrebbe gettarlo nella disperazione, ha un cuore colmo di fede e speranza, si getta invece davanti a Gesù e mette la sua vita nelle sue mani. Per come l’Evangelista ci descrive questo incontro, sembra un momento intimo; non ci sono testimoni e nessuno suggerisce a quell’uomo cosa fare o dire, nessuno ci spiega i sentimenti di Gesù. La scena però per noi è commovente: Gesù tende la mano, lo tocca ed esprime la sua volontà: “lo voglio, sii purificato!”. C’è sempre una volontà di accoglienza, di guarigione, di tenerezza in Dio verso di noi. Gesù tocca ciò che di noi è più ripugnante, il male, il peccato, le nostre ambiguità e le nostre sofferenze; tocca e guarisce. È un tocco che è benedizione, carezza che comunica solo bene. Il Dio fatto carne è venuto per toccare la vita degli uomini, sue amate creature. Per toccare e risanare, per raccontare la sua volontà di salvezza per tutti. Come una bella inclusione, questa pagina di Vangelo si conclude con Gesù che si ritira per pregare. Tutto comincia con la preghiera e tutto termina nella preghiera, in una conversazione mai interrotta con il Dio della vita. 

Preghiera

“Signore, insegnaci a pregare” (Lc 11,1), fammi conoscere la bellezza della fede, il coraggio dell’umiltà, la luce della speranza. Ch’io sappia rivolgermi a te che sei il Signore della mia vita perché tu possa compiere su di me la tua volontà di bene. 

Agire

Ci sono tante “lebbre” che colpiscono il nostro cuore. Mi fermerò a scrivere le ferite, le inconsistenze, le fatiche con cui mi trovo spesso a lottare e ne farò motivo di preghiera fiduciosa. 

Meditazione del giorno a cura delle Monache Agostiniane della Comunità Santi Quattro Coronati a Romatratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti: info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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