Questo nuovo anno, che ha aperto da qualche giorno le sue porte all’umanità, sarà un anno di grazia. Per cui la nostra prima occupazione della giornata è chiedere al Signore che ci ricolmi di grazia, perché senza la sua grazia siamo senza cuore, senza occhi, senza udito. Proviamo noi tutti a vedere con gli occhi della grazia e senza la grazia: non è la stessa cosa. Con la grazia vedremo Dio sempre nell’altro. Senza grazia vedremo che cosa? Niente. Ecco perché è importante crescere in grazia come Cristo. “E la grazia del Signore era sopra di Lui”.
Chiediamola questa grazia ogni giorno, affinché scenda con potenza e ci inondi, ci rinnovi, ci rigeneri, ci dia occhi, ci dia orecchi, ci dia cuore e ce la faremo. Perché Dio è con noi. Cambierà la nostra vita e saremo strumento del Signore per riformare la comunità in cui viviamo. È tempo di osare nel nome del Signore, ma senza barare, privi di quella arroganza che spesso ci presenta al prossimo come “salvatori della patria”, dimenticando che i grandi cambiamenti della storia, nel bene comune, sono sempre voluti dal Signore e condotti a termine da quell’uomo che riesce ad intercettare il volere di Dio e lo fa suo, lo rende “carne” nella realtà in cui opera a qualsiasi livello.
Bisogna perciò essere giovani nello spirito. Mi ha colpito a proposito un passaggio dell’omelia di fine anno di Mons. Costantino Di Bruno, assistente centrale del Movimento Apostolico. “Ogni giorno si deve ringiovanire. Perché il pericolo più grave per noi è quello di divenire vecchi nello spirito. Sapete, è triste quando si è vecchi nei pensieri, vecchi nelle opere, vecchi nelle immaginazione, vecchi nelle cose che pensiamo. Dobbiamo avere questa giovinezza perenne dello spirito, perché il corpo invecchia, lo spirito no. Il corpo può essere anche lacerato dalla sofferenza, lo spirito deve essere perennemente rinnovato ogni giorno. Nuovi pensieri, nuove idee, nuovi propositi di amore, nuovo desiderio di essere con Cristo, nuova forma di vita, nuovo tutto. Perché è lo spirito che si rinnova. Voi dovete chiedere al Signore ogni giorno che il vostro spirito sia rinnovato, perché questo è il desiderio: essere ricchi di Dio”.
È proprio l’ispiratrice del Movimento Apostolico che ha inviato per la fine dell’anno un augurio, che mi piace estendere a tutti i miei lettori: “Che questo Nuovo Anno 2014 sia per tutti voi un anno ricco di Dio”. Quanto è importante per ognuno di noi questo auspicio! Quanto è importante per quel cambiamento della storia che tutti gli uomini di buona volontà si augurano giunga al più presto, prima che il mondo tramuti la deriva materiale e spirituale che sta vivendo, in un tempo in cui le tenebre la faranno da padrone!
È un dono d’amore nei giorni in cui si prepara l’Epifania del Signore, base illuminata per l’uomo nuovo e per la presenza viva della Parola in ogni atto umano. Che significa un anno ricco di Dio per noi e per la società in cui viviamo? Come può cambiare ciò che ci circonda, aprendo ad un futuro con più certezze e senza pure? Se sceglieremo Dio, senza l’imbroglio dei nuovi vitelli d’oro, puntando a sentirlo nella verità del vangelo in ogni cosa che viviamo storicamente, avremo un anno ricco di giovinezza spirituale, di pensieri nuovi di amore per il nostro Dio, di idee più belle e più sante. Noi dobbiamo perciò pensare in modo più bello, per avvicinare l’altro al Signore.
Questo è il compito della crescita spirituale ininterrotta. Se noi arrestiamo la nostra crescita spirituale, saremo vecchi. Siamo vecchi! Il mondo è oggi infatti vecchio perché pensa di sostituire Dio, fattosi uomo per redimere il mondo dal peccato come stile di vita, per poi, tramite lo Spirito santo, dopo essere risorto, investirlo della missione di liberazione e di salvezza di ogni fratello. L’arrivo di Papa Francesco, uomo mite e illuminato, sia l’apertura ufficiale di un tempo ricco di Dio. Faccio gli auguri di cuore a Lui e al nuovo Segretario di Stato mons. Pietro Parolin, nonché al nuovo Segretario della CEI, Nunzio Galantino, vescovo amato di Cassano allo Ionio in Calabria.
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