Camerun: più preghiere per padre Vandenbeusch

La Conferenza Episcopale chiede ai fedeli di intensificare le orazioni per la liberazione degli ostaggi di tutto il mondo. Ancora scarse notizie sul sacerdote francese rapito il 13 novembre da Boko Haram

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Intensificare le preghiere per la liberazione degli ostaggi “detenuti in tutto il mondo”: questo l’appello della Conferenza episcopale del Camerun, che ha chiesto ai fedeli di pregare in particolare per la liberazione di padre Georges Vandenbeusch, il sacerdote “Fidei Donum” rapito il 13 novembre scorso.

42 anni, originario di Nanterre (Francia), padre Vandenbeuschsvolgeva un’opera di apostolato e assistenza ai circa 10.000 rifugiati nigeriani fuggiti in Camerun, nella sua parrocchia di Nguetchewe, a Nord del Paese, a circa 20 km dal confine con la Nigeria. Una zona, questa, che il Ministero degli Esteri francese aveva segnalato come “formalmente sconsigliata”, a causa “del rischio terroristico e del pericolo di rapimento”.

Secondo alcuni testimoni locali, il prete è stato sequestrato “scalzo” e “messo in sella ad una motocicletta guidata da un rapitore, partita in direzione del territorio nigeriano”. L’agenzia Fides conferma la scarsità di notizie certe sul rapimento, se non che i rapitori siano nigeriani, probabilmente appartenenti al movimento Boko Haram. Tra le informazioni, è trapelato anche che padre Vandenbeusch sarebbe detenuto in una località sconosciuta della Nigeria.

Intanto, la stampa locale informa che il prefetto del Dipartimento di Mayo-Tsanaga, al quale appartiene Nguetchewe, ha chiesto l’intervento delle autorità tradizionali locali per cercare di entrare in contatto con i rapitori del sacerdote. (S.C.)

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ZENIT Staff

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