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Padre Tom. Vescovi indiani chiedono un giornata di preghiera

La chiesa locale continua a battersi per la liberazione del missionario salesiano rapito nello Yemen

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Una giornata di preghiera per padre Tom Uzhunnalil. È quanto ha chiesto la Conferenza Episcopale Indiana, per il missionario salesiano rapito nello Yemen, lo scorso 4 marzo. La giornata si terrebbe nei giorni 21 o 22 gennaio, a seconda delle attività delle singole diocesi indiane.
Il cardinale Baselios Cleemis, presidente della Conferenza Episcopale Indiana, ha espresso in una nota “l’angoscia e la preghiera”, con cui si sta attendendo il rilascio di padre Tom. “La Conferenza episcopale è in costante contatto con il Ministero degli Esteri indiano”, ha sottolineato Cleemis, ricordando l’impegno della chiesa indiana per la liberazione del sacerdote.
“L’intera Chiesa cattolica ed in modo particolare quella dell’India è molto preoccupata per padre Tom – prosegue il porporato –. Ancora una volta, lanciamo un appello alle autorità nazionale affinché facciano tutto il possibile per ottenere il rilascio di questo sacerdote cattolico, generoso ed altruista”.
Il cardinale Cleemis chiede preghiere ai fedeli e a “tutti gli uomini e le donne di buona volontà”, perché il missionario torni libero e per la “conversione del cuore di chi che lo tiene prigioniero, così che Dio gli conceda la grazia di comprendere l’ingiustizia dei suoi atti”.
Lo stesso giorno del rapimento di padre Tom, sempre ad Aden, nello Yemen, un gruppo di jihadisti aveva fatto irruzione in un convento delle Missionarie della Carità, uccidendo quattro suore e dieci collaboratori laici della comunità.
Da parte sua, padre Tom sarebbe apparso in un video di pochi secondi, lo scorso dicembre, che proverebbe che il missionario è vivo, sebbene fisicamente assai debilitato.

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ZENIT Staff

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