L'uomo non è un'isola

All’UNESCO monsignor Follo afferma che gli uomini e le donne sono fatti per “vivere umanamente insieme” e per creare sempre le condizioni che rendano questo “essere uomini insieme il più felice possibile”

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Con queste parole Monsignor Francesco Follo, Capo della Delegazione della Santa Sede, ha aperto stamane il suo intervento alla 37a Sessione della Conferenza Generale dell’UNESCO che si sta svolgendo a Parigi. 

Parlando dell’educazione e il suo apporto allo sviluppo sostenibile il prelato ha sottolineato l’importanza della condivisione e – dopo aver spiegato che ha inteso parlare di persone ricche in un senso unicamente sociale e culturale – ha ribadito che il ‘ricco’ “non è colui che possiede. È colui che trasmette e che condivide” e noi “siamo invitati alla condivisione”.

In questo contesto la condivisione materiale e spirituale non implica un impoverimento: “si tratta di un arricchimento reciproco”. E come ha detto papa Francesco “è solamente quando siamo capaci di condividere che ci arricchiamo veramente”.

Monsignor Follo ha quindi affrontato il tema di come valorizzare il contributo dei giovani.

“Ogni voce umana è una voce che deve essere ascoltata. – ha precisato – I giovani e i vecchi costruiscono il futuro dei popoli. I giovani perchè essi porteranno la storia in avanti, le persone anziane perchè esse trasmettono l’esperienza e la saggezza della loro vita. La voce dei più giovani ci ricorderà sempre ciò che dobbiamo dare loro, ma anche, ciò che conta altrettanto, ciò che possono dare a noi”.

“I giovani – ha aggiunto – sono capaci di vivere nell’amore e d’essere solidali con tutti i loro fratelli nell’umanità, senza alcuna discriminazione”.

In merito alla comunicazione monsignor Follo ha affermato che la Santa Sede sostiene gli obbiettivi dell’UNESCO, soprattutto quelli dello sviluppo sociale inclusivo e della sua articolazione con il dialogo interculturale e della riconciliazione delle culture.

Il Capo della Delegazione della Santa Sede ha quindi affrintato il tema del ruolo e del contribuito spirituale allo sviluppo sociale spiegando che “educazione, vita della città, pace, e altre ancora, non possono portare dei frutti a meno che le nostre preoccupazioni siano propriamente spirituali”.

Monsignor Follo ha citato il magistero pontificio, cardinale Jean Daniélou ed il filosofo Jürgen Habermas, per ribadire che la dimensione sociale del vivere spirituale e il “ruolo pubblico che il cristianesimo (ma anche tutte le religioni) possono giocare per la promozione dell’essere umano e per il bene comune di tutta l’umanità, nel pieno rispetto e promozione della libertà religiosa e civile di tutti e di ciascuno”. 

Secondo il prelato la capacità di formare il futuro di società pacifiche cresce dove è consentita un’esperienza della trascendenza.

“Quando gli uomini capiscono che il mondo è molto più della terra che essi lavorano con i loro concetti tecnici ed economici, – ha continuato – allora i loro orizzonti stretti si allargano sulle questioni che li preoccupano”.

Monsignor Follo ha concluso invitando tutti a “mettere la persona, il suo sviluppo integrale e il bene comune al cuore delle nostre riflessioni e delle nostre azioni ”, solo così “l’UNESCO sarà fedele alla sua definizione, alla sua vocazione, alla sua missione al servizio dell’umanità dell’uomo”.

Per leggere il testo integrale dell’intervento si può cliccare qui.

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Antonio Gaspari

Cascia (PG) Italia Studi universitari a Torino facoltà di Scienze Politiche. Nel 1998 Premio della Fondazione Vittoria Quarenghi con la motivazione di «Aver contribuito alla diffusione della cultura della vita». Il 16 novembre del 2006 ho ricevuto il premio internazionale “Padre Pio di Pietrelcina” per la “Indiscutibile professionalità e per la capacità discreta di fare cultura”. Il Messaggero, Il Foglio, Avvenire, Il Giornale del Popolo (Lugano), La Razon, Rai tre, Rai due, Tempi, Il Timone, Inside the Vatican, Si alla Vita, XXI Secolo Scienza e Tecnologia, Mondo e Missione, Sacerdos, Greenwatchnews. 1991 «L'imbroglio ecologico- non ci sono limiti allo sviluppo» (edizioni Vita Nuova) . 1992 «Il Buco d'ozono catastrofe o speculazione?» (edizioni Vita Nuova). 1993 «Il lato oscuro del movimento animalista» (edizioni Vita Nuova). 1998 «Los Judios, Pio XII Y la leyenda Negra» Pubblicato da Planeta in Spagna. 1999 «Nascosti in convento» (Ancora 1999). 1999 insieme a Roberto Irsuti il volume: «Troppo caldo o troppo freddo? - la favola del riscaldamento del pianeta» (21mo Secolo). 2000 “Da Malthus al razzismo verde. La vera storia del movimento per il controllo delle nascite” (21mo Secolo, Roma 2000). 2001 «Gli ebrei salvati da Pio XII» (Logos Press). 2002 ho pubblicato tre saggi nei volumi «Global Report- lo stato del pianeta tra preoccupazione etiche e miti ambientalisti» (21mo Secolo, Roma 2002). 2002 ho pubblicato un saggio nel nel Working Paper n.78 del Centro di Metodologia delle scienze sociali della LUISS (Libera Università Internazionale degli Studi Sociali Guido Carli di Roma) «Scienza e leggenda, l’informazione scientifica snobbata dai media». 2003 insieme a VittorFranco Pisano il volume “Da Seattle all’ecoterrorismo” (21mo Secolo, Roma 2003). 2004 ho pubblicato insieme a Riccardo Cascioli “Le Bugie degli Ambientalisti” (Edizioni Piemme). 2004 coautore con del libro “Emergenza demografia. Troppi? Pochi? O mal distribuiti?” (Rubbettino editore). 2004 coautore con altri del libro “Biotecnologie, i vantaggi per la salute e per l’ambiente” ((21mo Secolo, Roma 2004). 2006 insieme a Riccardo Cascioli “Le Bugie degli Ambientalisti 2” (Edizioni Piemme). 2008 insieme a Riccardo Cascioli il libro “Che tempo farà… Falsi allarmismi e menzogne sul clima (Piemme). 2008, è stata pubblicata l’edizione giapponese de “Le bugie degli ambientalisti” edizioni Yosensha. 2009. insieme a Riccardo Cascioli “I padroni del Pianeta – le bugie degli ambientalisti su incremento demografico, sviluppo globale e risorse disponibili” (Piemme). 2010 insieme a Riccardo Cascioli, è stato pubblicato il volume “2012. Catastrofismo e fine dei tempi” (Piemme). 2011 Questo volume è stato pubblicato anche in Polonia con l’imprimatur della Curia Metropolitana di Cracovia per le e3dizioni WYDAWNICTTWO SW. Stanislawa BM.

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