Come aiutare chi è attratto da una setta (Seconda parte)

Consigli ai parenti per la relazione di aiuto verso chi è a rischio di fascinazione e verso chi ha aderito a un Movimento Religioso Alternativo (MRA)

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12)- Non aspettatevi dunque la bacchetta magica che vi risparmi ciò che dovrete fare voi. Né soluzioni facili e a breve termine, né che altri risolvano il problema sostituendosi a quella che è la vostra parte specifica. Il GRIS potrà informare, dare documentazione, venire a dialogare, ma non risolvere a vostro favore ciò per cui il parente boccia il vostro stile di vita e si sente migliore di voi.

13)- Cercate di ottenere le documentazioni di gruppi settari e MRA diversi e mettetele a confronto. Presentatele quando sarà evidente che si copiano a vicenda mentre fanno cadere le cose dal cielo, o dicono che è la Bibbia a parlare ma mostrano vedute differenti su una stessa dottrina biblica, (così che la Bibbia darebbe messaggi differenti!), o infine quando uno stesso MRA autocontraddice la stessa sua dottrina gabellata in passato come divina.

14)- Predisponete una valida critica all’escamotage della “luce crescente” e della “verità attuale” (caso tipicamente geovista). Mostrate cosa ne disse il fondatore Russell, criticandone in sostanza l’attuale intendimento, e fate riflessioni logiche che rendono probabile e congetturale ciò che da loro viene presentato come verità sicura.

15)- Non permettete che, dialogando, svicolino con domande trasversali. Si deve stare al tema stabilito. Inoltre, se è presente il settario, lui ha il dovere di rispondere e noi di fare le domande e deve rispondere a ciò che a noi fa problema, non baloccarsi con ciò che non contestiamo per farci perdere l’attenzione al punto in analisi.

16)- Nell’eventuale dialogo di confronto – da accettare solo dopo accurata preparazione, forniti di documentazione, e dopo aver “digerito” e assimilato l’argomento da trattare, scelto solo su punti contrastabili – non lasciarsi condurre dove vogliono loro. Né sulla scelta delle tematiche da analizzare (programmarle prima) né nel tentativo di passare da un contesto ad un altro. Sarebbe svicolare, eludere qualche difficoltà reale che non sanno gestire e che invece farebbe luce.

17)- Fate toccare con mano che non è vero che qualunque Bibbia va bene. E meglio ancora se lo fate utilizzando una traduzione biblica non cattolica.
Utilizzate quasi esclusivamente i loro testi. Ne hanno fiducia e non possono esimersi di spiegarci il come e il perché di quello che dicono.

18)- Oltre ad evitare ogni aggettivazione negativa, non sbilanciatevi negli apprezzamenti positivi (di ciò che hanno realmente di positivo) perché ciò che dichiarate potrebbe essere usato contro di voi, cioè essere “scelto ereticamente” (àiresis=scelta) disinserito dal contesto e strumentalizzato.

19)- Nei confronti critici fate le cose con estrema gradualità, se avete modo di fare incontri ripetuti. Lasciate alla luce dello Spirito Santo i suoi tempi. Piuttosto che forzare, urtando e provocando chiusura e risentimento, preferire che un discorso resti non fatto, e che si lasci la buona impressione di rispetto e cordiale disinteresse personale. Se invece prevedete che gli incontri non avranno seguito, esibite una buona manciata di “punti dolenti” che almeno possano “rompere il ghiaccio” della loro sicumera e incuriosire.

20)- Utilizzate comunque ogni fronte di “attacco”, cioè ogni genere di contestazioni possibili: falsità bibliche, illogicità, enormità, cambiamenti di dottrina, scelta eretica sia sulla Bibbia che sulle verità scientifiche e storiche, o sulla utilizzazione disonesta di Autori esibiti a conferma ma opportunamente “potati”, ecc… Può accadere che argomenti di per sé gravissimi non vengono percepiti seriamente dal soggetto mentre egli potrebbe dare grande importanza ad altri che noi trascureremmo.

21)- Preferite un contatto vis-à-vis, promettendo che si sarà disposti, in un secondo momento, a fare un incontro anche con presenza di confratelli coadiuvanti. Se sono reticenti a un incontro a tre (voi, il settario, il parente convocante) si ricordi il diritto di par condicio esigito dall’onestà, il parente lo deve accettare così come lo ha accettato quando ha accolto da solo il proclamatore del MRA.

22)- Nel mostrare le prove rivolgetevi di preferenza al convocante facendogliele toccare con mano. E lasciategli eventuali documentazioni in fotocopia, protestando che rispetterete la sua libertà di richiamarci o meno quando vuole e che, anche se si convince che quel MRA è fasullo non per questo ne vogliamo evincere che il cattolicesimo sia la vera fede. Per stabilire questo occorre una ricerca apposita e approfondita.

23)- Mentre al parente darete tutta la documentazione che vuole. Al “settario” invece date fotocopie delle ricerche solo se prevedete che le analizzeranno. Se invece prevedete che le cestineranno o le passeranno agli “anziani senza guardarle”, allora date solo il luogo della citazione in modo che siano incuriositi dal voler vedere che cosa mai ci sarà di tanto sbagliato e cerchino e trovino nella loro stessa biblioteca i passi da voi indicati!

(La prima parte è stata pubblicata ieri, domenica 8 settembre)

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Sandro Leoni

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