Padre Giuseppe Buono del PIME, fondatore della “Comunità Missionaria Giovanni Paolo II”, di ritorno da una serie di incontri ecumenici in Romania, Ungheria, Austria, Svizzera, ha sottolineato la forte tensione a vivere l’invito di Papa Francesco per la Giornata di digiuno e preghiera per la pace il 7 settembre soprattutto da parte del vescovo e della Chiesa greco-cattolica di Oradea, poi dal clero ortodosso.
Il sacerdote ha quindi invitato gli Amici della Comunità a “dare un cuore in più” per realizzare pienamente l’invito di Papa Francesco per la pace, e ha scritto nel messaggio: “Nell’Udienza Generale del 4 settembre scorso, Papa Francesco ha sottolineato che la Giornata di digiuno e preghiera per la pace deve anche essere la consapevolezza di pregare per la pace nei nostri cuori, perché la pace comincia nel cuore”. “Io voglio ritenere questo invito del Papa come rivolto in modo particolare alla nostra Comunità Missionaria” ha proseguito, “dobbiamo essere costruttori di pace a partire dal nostro cuore, dalle nostre famiglie, dalle nostre comunità. Dobbiamo come dare un cuore in più di preghiera e di digiuno perché la misericordia di Dio, per intercessione della Madre della Misericordia, abbia pietà del mondo intero minacciato da una guerra totale senza ritorno”.
“Allora – ha esortato padre Buono – invito ognuno di noi, sabato 7 settembre, quando ci mettiamo insieme a tavola per il pasto frugale che segna il digiuno, a pregare per le famiglie della Siria, per i bambini che muoiono ogni giorno per l’odio e la fame, per quanti sono chiamati a trovare soluzioni per la pace. Nello stesso giorno recitiamo tutti il Rosario con questa intenzione e restiamo in adorazione eucaristica tutto il tempo che possiamo”. Infine, si legge nel messaggio, “propongo che l’equivalente in danaro di un pasto normale sia devoluto per i bambini della Siria. Le offerte potete versarle alla Caritas parrocchiale o ad altri enti ecclesiali interessati motivando l’intenzione”.
La “Comunità Missionaria Giovani Paolo II” è nata nel 1995 per realizzare la missione della Chiesa seguendo gli insegnamenti del Beato Giovanni Paolo II nella sua enciclica missionaria Redemptoris Missio. I membri della Comunità sono presenti, anche se in numero esiguo, in Italia, Svizzera, Ungheria, Romania, in Africa (Uganda, Angola, Guinea Conakry, Guìuinea Bissau, Congo), Asia (Indonesia, Hong Kong, Cina), America Latina (Perù, Argentina) e in alcuni monasteri di clausura che offrono per la missione della Chiesa, soprattutto quellaad gentese la nuova Evangelizzazione, la vita consacrata e la preghiera ininterrotta.