Lettura
Gesù ha compiuto sei opere: con la sua parola ha scacciato lo spirito immondo, ha guarito la suocera di Pietro, ha permesso la pesca miracolosa, ha mondato il lebbroso e rialzato il paralitico; infine, nella sua misericordia, ha chiamato Levi il peccatore. È l’esperienza della “nuova creazione” che culmina nella comunione di vita fra Gesù, Figlio di Dio, e l’umanità, simboleggiata nell’immagine dello sposo e della sposa.
Meditazione
L’invito rivolto da Gesù ai suoi uditori è quello di rinnovare la propria mente per prepararsi ad accogliere la novità che viene da Dio, senza irrigidirsi negli schemi prestabiliti, seppur “offerti” dalla religione stessa. Anche il profeta Isaìa aveva previsto questa difficoltà a riconoscere la novità di Dio: «Ecco io faccio una cosa nuova: proprio ora germoglia, non ve ne accorgete?» (43,19). Di fronte alla novità dirompente di un annuncio che fa saltare tutte le previsioni, quale deve essere l’atteggiamento dell’uomo? Certamente, non l’attacco all’interlocutore e la giustificazione della propria posizione a prescindere, ma l’apertura assoluta e l’accoglienza totale nell’amore della proposta. La domanda sottesa alla critica mossa dagli avversari di Gesù può essere espressa così: se tu sei veramente un profeta, perché non fai penitenza e preghiere come i profeti dei nostri padri, nell’attesa del Messia? Risposta di Gesù: perché io non sono soltanto un profeta, ma il Messia stesso che voi attendete! Ad altri spetta il compito di digiunare e fare penitenza, ai discepoli di Gesù quello di gioire perché l’attesa è, finalmente, giunta al termine: lo sposo è con loro! È arrivato il giorno delle nozze, del vestito nuovo e del vino nuovo: sono i termini più evidenti dell’esperienza umana: cibo e vestito, necessari alla vita; amore e vino, necessari perché tale vita sia umana. I giorni in cui lo sposo sarà tolto saranno i giorni dell’attesa della sua seconda venuta, tempo di prova per la Chiesa-sposa impegnata nel rendere testimonianza d’amore a Cristo-sposo.
Preghiera
Grazie, Signore Gesù, per averci invitati alle tue nozze! Noi, tua Chiesa, conosciamo il valore e il “prezzo” di questa festa; noi ricordiamo tutta la storia del tuo amore per l’umanità. Donaci, ogni giorno, il vino nuovo della gioia e della festa e rendici “otri” capaci di contenere e comunicare il tuo amore infinito per ogni uomo.
Agire
Cercherò un gesto, anche piccolo, di fedeltà e di amore per Gesù, mio sposo.
Meditazione del giorno a cura di monsignor Emidio Cipollone, arcivescovo di Lanciano-Ortona, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti: info@edizioniart.it