Egitto: decapitato tassista ventenne per aver appeso una croce allo specchietto

Un video amatoriale mostra il massacro del giovane Mina Rafaat Aziz, bastonato, preso a calci e pugni da manifestanti islamisti, e infine decapitato e abbandonato per strada

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Nel giorno in cui la Chiesa celebra la memoria liturgica di Giovanni il Battista, giunge dall’Egitto la notizia di un nuovo martire decapitato per il suo amore alla fede cristiana. Si tratta di Mina Rafaat Aziz, tassista poco più che ventenne di Alessandria, massacrato in piazza, lo scorso 16 agosto, da una folla di islamisti solo perché aveva appeso allo specchietto del suo taxi un crocifisso.

La triste notizia è stata riferita da alcune fonti locali all’agenzia AsiaNews, che afferma: “Le storie raccontate dalle vittime degli attacchi sono agghiaccianti e appesantiscono i cuori di tutta la popolazione egiziana”. L’omicidio del giovane è avvenuto nel contesto degli attacchi contro i sit-in del Cairo. 

In un video amatoriale girato da un residente si vede una folla di persone che blocca le auto per controllare i passeggeri al loro interno. Quando il taxi di Aziz viene fermato, un manifestante nota la croce appesa allo specchietto. Le immagini mostrano come, in poco tempo, il ragazzo venga trascinato fuori dalla vettura per essere preso a calci, pugni e bastonate. I colpi provocano la morte del giovane dopo alcuni minuti. Gli estremisti continuano ad infierire sul corpo senza vita con sputi e calci, fino a completare poi l’esecuzione con la decapitazione del cadavere che viene abbandonato sul marciapiede.

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ZENIT Staff

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