Arenzano in festa per la Solennità di Gesù Bambino di Praga

Sabato 31 agosto e domenica 1° settembre, due giorni di festeggiamenti al Santuario ligure con la suggestiva processione in mare e la benedizione delle imbarcazioni, fuochi d’artificio e veglia di preghiera

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Sarà un fine settimana intenso e coinvolgente al Santuario di Gesù Bambino di Praga, ad Arenzano. Attesi migliaia di pellegrini provenienti da tutta Italia, devoti al “Bambinello”. I festeggiamenti prenderanno il via nella mattinata di sabato 31 agosto con la posa della statuetta alla venerazione dei fedeli per il tradizionale “bacio”. Nel pomeriggio, alle 16.30, ci sarà un importante momento dedicato alle famiglie: la benedizione dei bambinisul piazzale del Santuario, impartita dal Cardinale De Paolis, della Congregazione dei Missionari di S. Carlo, invitato per l’occasione. Alle 18.00, la processione per le vie del paese, aperta dai tradizionali “Crocifissi” delle Confraternite del ponente genovese, raggiungerà il porto di Arenzano, dovela statuina di Gesù Bambino verrà imbarcata dai pescatori.

I fedeli potranno salire sulle imbarcazioni disponibili per seguire il corteo in mare. La suggestiva processione di barche, raggiungerà la Madonna della Aguggia di Voltri e, al ritorno, sosterà davanti al molo cittadino, dove verrà recitata la preghiera del pescatore e verrà impartita la benedizione ai presenti, alle barche e alla città. Quest’anno è più forte l’esigenza di elevare la preghiera a Dio: oltre che al ricordo della petroliera Haven che lega il mare di Arenzano e Gesù Bambino di Praga, si ricorderanno le vittime dei tragici eventi di Molo Giano e verrà rinnovata la preghiera che Papa Francesco ha rivolto a Maria, Stella del Mare, sull’isola di Lampedusa.

Alle 22.30 ci saranno i fuochi d’artificio, al Piazzale del Mare, e, alle 23.00, la veglia di preghiera fino alle 4.00 del mattino successivo. La festa continuerà per tutta la giornata didomenica 1° settembre, conla Messa pontificale, animata dai Seminaristi e dalla “Schola Cantorum” del Santuario. Da segnalare la partecipazione del Coro dell’Università Carlo IV di Praga, diretto da Theresa Minářová Výborná, che si esibirà venerdì 30 agosto ore 21.00, con canti tradizionali cechi e gospel africani.

La Storia della statua del Bambino Gesù

Il Bambino Gesù, che si trova nella chiesa di “Vergine Maria delle Vittorie” a Praga è venerato in tutti i continenti: dal Madagascar alla cappella dell’aeroporto di New York, da un paesino della Baviera a un monastero nella giungla del Vietnam, e in numerosi santuari dedicati al Bambino Gesù. Ancora oggi non mancano grazie straordinarie, guarigioni e miracoli attribuiti al Bambinello e sono molti coloro che hanno imparato a pregare dopo aver vissuto momenti di angoscia.

La storia del Bambinello di Praga ebbe inizio alla fine dell’undicesimo secolo in Spagna. Un giorno, il pio frate Giuseppe, assai conosciuto per il suo amore profondo verso il mistero dell’infanzia di Gesù, stava spazzando, quando all’improvvi­so gli si avvicinò un delizioso fanciullo che, dopo averlo osservato un momento, gli disse: “Stai spazzando bene, Fra Giuseppe! Sai anche pregare l’Ave Maria?”. “Sì”, fu la risposta. “Allora pregala!”, aggiunse il picco­lo. Il carmelitano cominciò a recitare l’Angelus, ma giunto al verso: “… e benedetto è il frut­to del tuo seno, Gesù”, fu interrotto dal bambino che gli disse: “Sono io, sono Gesù!”; poi sparì. A frate Giuseppe rimasero indelebilmente impresse le fattezze del Fanciullo celeste. Purtroppo i suoi tentativi di modellare l’immagine in cera rimasero vani sino a quando nell’età avanzata il Fanciullo celeste gli apparve di nuovo dicendo: “Sono qui perché tu possa finire la tua statuetta”.

La statua del Bambinello divenne proprietà delle nobili famiglie Lara e Mendoza. Nel 1628, Polissena di Lobkowitz lo regalò al convento dei Carmelitani “Vergine Maria delle Vittorie” di Praga. Consegnando il prezioso regalo al priore disse: “Padre, le regalo ciò che per me è più prezioso al mondo. Venerate questo Bambino Gesù e mai nulla vi mancherà”.

Il Bambinello ricevette subito un posto d’onore nell’oratorio dove fu particolarmente venerato dai novizi. Tre anni dopo, nel 1631, quando i protestanti della Sassonia occu­parono Praga, i carmelitani fuggirono a Monaco di Baviera. Il loro monastero fu saccheggiato e la statua gettata dietro l’altare maggiore. Sei anni dopo, nel 1637, padre Cirillo della Madre di Dio, di origine lussemburghese, tornò nel mona­stero e, dopo una lunga ricerca fra le macerie della chiesa distrutta, trovò la statua purtroppo danneggiata e la riportò nell’oratorio. Fino all’età di 85 anni, padre Cirillo vide compiersi tanti miracoli per intercessione del Bambino Gesù di Praga, il quale fu sempre più conosciuto per le guarigioni dei malati e le liberazioni degli ossessi.

Il messaggio del miracoloso Bambinello di Praga si diffuse in tutta la città e in tutta la Boemia. I carmelitani lo esposero per la venerazione in chiesa e qui via via si presentarono migliaia di bisognosi della nobiltà e del popolo, anche re e addirittura l’imperatrice d’Austria Maria Tere­sa. Tutti presentavano le loro preghiere per otte­nere grazie e le loro intime miserie recandosi nella “città dei cento campanili”. Fino ai nostri giorni, la piccola statua dell'”Imperatore nascosto”, alta appena 45 cm, è esposta in una teca prezio­sa, vestita con una delle sue 70 vesti preziose, con in mano il globo e in testa la co­rona d’oro, adornata da perle e pietre preziose.

Nonostante nel 1784, con le sue idee an­ticlericali, l’imperatore Giuseppe II avesse cac­ciato via i carmelitani da Praga, nessuno osò toccare l’amato Bambinello. Nel giro di vent’anni, però, la chiesa abbandonata cadde in rovi­na e gli abitanti di Praga sembrarono aver dimenticato il loro Bambino delle grazie. La chiesa fu restaurata nel 1878. Solo nel 1993 il governo cecoslovacco ha restituito alla Chiesa il Santuario della “Ver­gine Maria delle Vittorie” di Praga, con il celebre Bambinello. I primi padri carmelitani recatisi a Praga per far rifiorire la venerazione del Bambino Gesù provenivano proprio da Aren­zano; da allora sono ripresi i pellegrinaggi per chiedere grazie o esprimere riconoscenza per i doni ricevuti.

Uno dei maggiori centri di venerazione del Bambinello di Praga nacque in Italia all’ini­zio del XX secolo, presso i padri carme­litani di Arenzano. Tut­to ebbe inizio con una pittura ad olio del Bambinello, grazie alla quale si verificarono prodigi particolari, tanto da attirare sempre più numerosi gruppi di pellegrini. Nel 1908 fu inaugurato il nuovo, grande santuario, dove da allora si trova una bellissima copia del Bambino di Praga scolpito in legno.

Nel Santuario di Arenzano viene pubblicato il “Messaggero di Gesù Bambino” che ogni mese dà notizia di numerose grazie del “vecchio” e del “nuovo” Bambinello di Praga. Sceglia­mo come esempio l’episodio della “statua sommersa del Bambinello”. Nel 1991, i media diedero notizia del più grave incidente navale nel Mediterraneo. Proprio davanti ad Arenzano era esplosa la petroliera “Haven” ed erano morti cinque membri dell’e­quipaggio. Si temeva una catastrofe ecologica. La petroliera bruciò per tre giorni e tre notti, producendo una gigantesca colonna di fuoco e fumo, finché affondò. Durante l’evolversi della tragedia, tutta Arenzano pregò il Bambinello di intervenire. E avvenne ciò che non ci si aspettava: dallo scafo era uscito poco petrolio e non ci fu una grave ca­tastrofe ecologica; la ricca fauna e flora del mare in quel punto amato dai sub non furono distrutte. La stessa città di Arenzano era stata salvata da un pericoloso inquina­mento delle acque sotterranee.

Dieci anni dopo, il 28 luglio 2001, in segno di ricono­scenza e in ricordo dell’avvenimento, alcuni sub portarono una statua benedetta del Bambino di Praga, in materiale plastico, nel rottame più grande della nave, che si era posata su una scogliera corallina a 42 m di profondità. Qualche tempo dopo una nuova statua del Bambino Gesù, questa volta in bronzo, benedetta da Papa Benedetto XVI, è stata sistemata sulla plancia di comando della nave dei carabinieri del nucleo subacqueo

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ZENIT Staff

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