"Noi cristiani siriani, venduti dall'Occidente per il petrolio"

Le dichiarazioni del patriarca siro-cattolico Youssef III Younan a Terrasanta.net

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“Aiutare le varie parti in conflitto a trovare vie per la riconciliazione, avviare il dialogo per delle riforme basate su un sistema pluralista di governo”. Questa è, secondo il patriarca siro-cattolico Youssef III Younan, l’unica via per portare la pace in Medio Oriente.

In un’intervista telefonica con il sito Terrasanta.net (26 agosto), il presule ha respinto con decisione un intervento militare in Siria da parte delle potenze occidentali. “Hanno armato i ribelli, incitato alla violenza e avvelenato ancora di più le relazioni fra sunniti e sciiti”, ha dichiarato Younan.

“L’Occidente pensa che, con i sunniti al governo, la democrazia rimpiazzerà la dittatura, ma questa è una grande illusione”, ha avvertito il patriarca. “Cambiare il regime con la forza, senza dare sicurezza ai partiti d’ispirazione laica, scatenerà un conflitto peggiore che in Iraq”.

“Siamo delusi dalla politica cinica, machiavellica di questi Paesi e dell’Occidente: Francia, Gran Bretagna, Stati Uniti… non vedono che il petrolio e dimenticano i loro principi”, ha proseguito l’esponente siro-cattolico. “Sono più di due anni che, insieme alla Turchia, vanno dicendo che il regime cadrà: questa è la più grande bugia raccontata alle rispettive opinioni pubbliche o il peggiore errore di calcolo che sia stato fatto negli ultimi dieci anni. Il regime è ancora lì, il Paese è distrutto e più di 100mila persone sono morte”, ha detto.

Secondo Younan, i Paesi occidentali hanno fatto delle scelte sbagliate, sostenendo, nel nome della democrazia, dei regimi che non hanno nulla di democratico, ovvero Qatar e Arabia Saudita. “I loro capi vengono ricevuti nei palazzi occidentali quali eroi di democrazia di pluralismo politico e di tolleranza!”, ha detto il patriarca, il quale ritiene che “noi cristiani siamo stati traditi e venduti per il petrolio”.

“Tutta la popolazione soffre, ma i cristiani in particolare – ha aggiunto il patriarca siro-cattolico – sono vittime dell’odio di una comunità che pensa di difendere la causa di Dio anche con la forza”.

Oltre ad aver ricordato l’uccisione del sacerdote sito-cattolico François Mourad, avvenuta due mesi fa, e un’altra strage di una ventina di cristiani, avvenuta circa dieci giorni fa a ovest di Homs, il patriarca ha fornito dettagli sul recente ferimento a Damasco di un altro sacerdote, padre Amer Qassar, 34 anni, parroco a Qatanah, nel sud della capitale.

“Lo scorso mercoledì 21 agosto, intorno alle 18, stava andando alla chiesa di Nostra Signora di Fatima, nel centro di Damasco, quando una bomba è esplosa a pochi metri da lui, ferendolo gravemente al volto, allo stomaco e alle gambe”, ha raccontato Younan. “È stato sotto i ferri per ore e, da quanto mi ha detto oggi (l’altro ieri, ndr) suo fratello, grazie a Dio sta un po’ meglio, ma non può parlare. Preghiamo per la sua guarigione”.

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ZENIT Staff

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