Madonnina delle Lacrime di Siracusa, 60 anni dopo

Il collirio della memoria dona freschezza e purifica gli occhi della Chiesa per un ritorno alle origini

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“Era il 29 agosto del 1953 quando in una modesta casa a Siracusa la signora Antonina Iannuso alle ore 8.30, ha aperto gli occhi e ha visto il quadro della Madonnina che piangeva e così ha chiamato il vicinato e se ne sono accorti tutti quanti…”.

Rileggendo gli atti e le documentazioni del tempo si conferma l’eccezionalità del miracolo della lacrimazione di Siracusa, come testimoniato dai numerosi miracoli e grazie avvenute nel Santuario della Madonnina delle Lacrime.

L’Arcivescovo di Siracusa, Mons. Salvatore Pappalardo e la comunità del Santuario nel ricordo dell’evento del 1953, hanno promosso un intenso programma di festeggiamenti, vissuto gioiosamente tra preghiere e testimonianze.

La giornata di ricordo inizierà giovedì 29 agosto con la Celebrazione Eucaristica alle ore 8,00 in via degli Orti, nella casa dove è avvenuta la lacrimazione e saranno protagonisti i testimoni oculari della lacrimazione e, insieme a loro, tutti coloro che nella loro vita hanno sperimentato l’autenticità della manifestazione della Madonna per lagrazia ricevuta di una guarigione fisica o spirituale e, infine, quanti hanno sentito una vocazione di speciale consacrazione al Signore come risposta al messaggio dell’amore di Dio trasmesso da Maria con il suo pianto.

Giornate intense e cariche di ricordi e di emozioni per quanti la storia della lacrimazione della Madonnina di Siracusa l’hanno vissuta con via fede e devozione.

Nel pomeriggio S.E. il card. Dario Castrillon Hoyos, presidente emerito della Pontificia Commissione “Ecclesia Dei” celebrerà con gli ammalati dell’Unitalsi e i volontari del “Movimento apostolico ciechi” ed il giorno dopo S.E.Card Robert Sarah celebrerà con sordomuti e sarà attivo il servizio della lettura del linguaggio dei segni.

Meta di pellegrinaggi da ogni parte d’Italia e del mondo, sede privilegiata per la celebrazione di sacramenti e matrimoni, il santuario anche con la casa del pellegrino costituisce per la Sicilia orientale la meta preferita degli ammalati dell’Unitalsi e si rinnovano le cerimonie che vengono celebrate a Lourdes.

Quel piccolo capezzale ora è diventato prezioso, esposto alla devozione dei fedeli prima in una chiesa tenda in Piazza Euripide, vicino alla casa della lacrimazione e poi nel nuovo e moderno santuario progettato nel 1957 dagli architetti francesi Michel Andrault e Pierre Parat a seguito di un bando di concorso internazionale. Dopo circa 28 anni di lavoro il santuario fu utilizzato prima nella “cripta” che recentemente è stata allagata da un violento nubifragio ed una volta completata anche la parte superiore a forma di alta guglia, fu inaugurato il 6 novembre 1994 da Giovanni Paolo II.

La chiesa siracusana si riconosce nella sua patrona, la vergine e martire Santa Lucia, e nella Madonnina delle Lacrime. L’arcivescovo Pappalardo ha introdotto il suo messaggio per le celebrazioni del 60° con la preghiera di Papa Francesco:

“Madre del silenzio, che custodisci il mistero di Dio, liberaci dall’idolatria del presente, a cui si condanna chi dimentica. Purifica gli occhi dei Pastori con il collirio della memoria: torneremo alla freschezza delle origini, per una Chiesa orante e penitente”.

Le lacrime della Vergine, nell’umile casa di una giovane coppia di sposi, hanno testimoniato il dolore della Madre per il male arrecato al Figlio Suo e per le malvagità dell’uomo che ha perso la retta via dell’onestà e dell’impegno civile.

L’anno pastorale che la Comunità del Santuario ha condiviso con le altre comunità diocesane della Sicilia, anche con il convegno di Mariologia e le “domeniche della consolazione” si concluderà il prossimo 1 settembre, dedicata alla famiglia con la solenne celebrazione presieduta dal Segretario di Stato Card. Tarcisio Bertone e oltre al tema della consolazione si svilupperà anche il tema della compassione che impegna tutti i fedeli nel “soffrire con” gli altri e condividere e avrà come motto “Lacrime di amore e la compassione nella Chiesa”.

Nell’intenso programma delle celebrazioni si svolgeranno diverse veglie di preghiere, anche sotto le stelle: il silenzio delle lacrime nel suono delle parole, ed il recital “Ci sgucciulavuni i lacrimi di l’occhi” di Carlo Muratori.

Il prezioso reliquario che custodisce le lacrime della Madonnina, accertate come vere lacrime, accompagna e benedice le diverse manifestazioni di fedeli che invocano conforto e pace nel dolore del pianto.

Una madre che piange per i suoi figli è un monito e una lezione di vita che dovrebbe promuovere nuovi comportamenti consoni agli insegnamenti della Chiesa e ai valori della fede.

Come recita il canto popolare della Madonnina “ascolta i nostri gemiti, prega per noi Gesù”. La Madre del silenzio e dell’ascolto, ancora una volta si presenta al mondo per impartire la muta lezione dell’amore che soffre in silenzio e nel frastuono delle distrazioni di oggi, la ricorrenza non dovrebbe costituire soltanto una notizia di cronaca. 

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Giuseppe Adernò

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