Domani, mercoledì 28 agosto, nella Festa di Sant’Agostino, padre spirituale dell’Ordine, si apre a Roma il 184° Capitolo Generale dell’Ordine di Sant’Agostino.
La Santa Messa di apertura del Capitolo sarà trasmessa a partire dalle ore 18 in diretta dal Centro Televisivo Vaticano e da Radio Vaticana.
Sull’attualità del grande Dottore della Chiesa interviene il cardinale Giuseppe Versaldi, Presidente della Prefettura degli Affari Economici della Santa Sede, che celebrerà il 28 agosto alle ore 18.30 a Pavia, sulla Tomba di Sant’Agostino nella Basilica di San Pietro in Ciel d’Oro, il solenne pontificale nella memoria liturgica del Dottore della Chiesa.
“Quando sono debole, è allora che sono forte” (2Cor 12,9-10). Usando le parole di San Paolo, possiamo descrivere il cammino di Sant’Agostino che dal peccato è giunto alla santità?
Card. Versaldi: In realtà, l’itinerario di Agostino non è semplicemente dal peccato alla santità, quasi egli per un certo tempo avesse ignorato del tutto la ricerca di Dio per darsi solamente al male e poi si fosse convertito improvvisamente alla fede. In realtà tutta la vita di Agostino è stata una ricerca della verità e della felicità suprema come aspirazione connaturata all’uomo. La preziosità della sua testimonianza viene proprio dall’aver descritto e confessato il suo itinerario complicato e deviato per raggiungere questa meta. Alle fine egli lucidamente riconosce i suoi errori che fondamentalmente si collocano su due piani: quello di una ragione che vuole ridurre la Verità alle sue limitate capacità ed anziché cercare ciò che è mistero trascendente, vuole discuterne la sua stessa esistenza; e l’altro ostacolo costituito dalle passioni dell’animo umano che trascinano la creatura all’inganno circa la sorgente della sua vera felicità. S. Agostino sperimenta dolorosamente, e alla fine supera questi ostacoli e giunge alla vera pace del cuore quando la sua mente acuta, ma orgogliosa si arrende all’autorità di una Verità superiore che si rivela in Cristo (“Tolle, lege”) e quando si rende conto della vanità delle cose terrene se sono cercate in opposizione al loro Creatore. In questo senso Agostino conferma le parole di S. Paolo quando afferma che solo riconoscendo la propria debolezza ed il proprio limite si è capaci di accogliere i doni gratuiti del Signore che ci rendono forti.
Qual è secondo Lei il motivo per cui sant’Agostino è ancora oggi di straordinaria attualità?
Card. Versaldi: L’attualità di S. Agostino dipende dal fatto che la sua esperienza così complessa e narrata con lucidità e sincera umiltà riassume la vita di ogni uomo in ogni tempo ed anche la storia della Chiesa intesa come comunità di uomini che aderiscono alla fede: da una fede superficiale che non regge alle domande della ragione, ad una ragione che si esalta fino a rifiutare la fede, alla crisi del lume della ragione che porta allo scetticismo che nega la stessa capacità della mente umana di conoscere la Verità, che alla fine viene negata, fino al riconoscimento e l’incontro con un Amore che non umilia l’umana debolezza, ma viene in soccorso ai limiti e agli ostacoli di una natura umana corrotta per donarle gratuitamente la salvezza e la pace del cuore. Ognuno di noi può facilmente riconoscersi, se è sincero, almeno in alcuni aspetti di questo itinerario della fede di Agostino. Per questo egli è contemporaneo ad ogni uomo perché è contemporaneo alla stessa natura umana da lui così scandagliata e conosciuta!
Eminenza, Lei è affiliato all’Ordine di Sant’Agostino. Questo fatto indica una Sua particolare devozione al santo vescovo di Ippona. Cosa l’attrae nella figura di questo grande pastore?
Card. Versaldi: La mia vicinanza e devozione al Santo di Ippona ha una duplice ragione: innanzitutto la scoperta fin dai primi anni del seminario della figura di Agostino che, tra i tanti Santi che ci proponevano trovavo particolarmente umano e vicino alla nostra condizione con una sincerità ed umiltà che mi colpirono assai. E poi, nella mia vita c’è stata l’esperienza di accoglienza e comunione con l’ordine agostiniano iniziata durante i miei studi romani all’inizio degli anni ’70 e durata fino alla mia elezione a cardinale. In tutti questi anni, con frequenze diverse, prima con gli Agostiniani irlandesi al Collegio S. Patrizio e poi al Collegio internazionale di S. Monica sono stato ospite e testimone della spiritualità agostiniana in cui ho trovato i tratti del carisma agostiniano fatto di accogliente e semplice vita comune, di fraternità generosa, di impegno nello studio e nel servizio alla Chiesa. E ancora oggi, dopo essere stato affiliato all’ordine agostiniano, grazie alla generosità e bontà dell’attuale Superiore generale, P. Prevost, mantengo viva gratitudine e comunione con molti agostiniani che ho conosciuto e stimato.
Da pastore, cosa desidera augurare all’Ordine di Sant’Agostino in prossimità del Capitolo generale?
Card. Versaldi: Per tutto questo, auguro e prego il Signore perché nel prossimo capitolo generale possa ancor più risplendere ed attrarre la figura del Padre Fondatore e tutti coloro che sono chiamati ad entrare e vivere in questa grande e gloriosa famiglia religiosa possano attualizzarne il carisma per il bene della Chiesa universale.
***
Intervista a cura dell’ufficio stampa della Curia Generalizia Agostiniana