Le esposizioni "Uomini all'Opera"

Al Meeting, sette mostre proposte da diverse realtà che partendo da luoghi, esperienze e storie differenti, hanno in comune la grande passione per luomo e per il suo destino

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La pittura di Testoril’ArmeniaSan Giovanni Piamarta, il Beato Federico Ozanam, la Basilica di San Petronio di Bologna, i ragazzi della comunità L’imprevisto di Pesaro ed infine il Beato Nicolò Rusca,saranno al centro di queste esposizioni che potranno essere visitate al Meeting di quest’anno.

Ecco cosa sarà possibile vedere:

Testori: un poeta sul ring della vita è il titolo dell’esposizione curata dall’Associazione Giovanni Testori, dedicata, a vent’anni dalla sua morte, al grande intellettuale del novecento. Si apre al Meeting uno spazio-mostra, un luogo vivo, segnato dalla presenza di alcuni tra i più importanti dipinti realizzati da Testori, dedicati al tema del pugilato, metafora del corpo, della sua forza ma anche della sua fragilità. Grandi dipinti ad olio, quasi delle pale d’altare, realizzati con accumuli di materia e colore, necessari per ergere questi eroi delle periferie.

La figura di San Giovanni Battista Piamarta sarà al centro dell’esposizione, “Fare bene il bene”. Una mostra curata da Gabriele Archetti dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, che propone un percorso storico-didattico sulla figura e il carisma di Giovanni Battista Piamarta nel primo centenario della morte. Si ricostruiscono le tappe salienti della vita, con particolare riguardo all’attività pastorale e formativa promossa in favore della gioventù; le immagini e i testi, tratti per lo più da documentazione inedita d’archivio, rappresentano una proposta e una lettura originale del fondatore degli Artigianelli.

Grazie Federico. Nel bicentenario della nascita del beato Federico Ozanam, ispiratore e fondatore della Società di San Vincenzo de Paoli. La Società San Vincenzo de Paoli dedica questa mostra al beato Federico Ozanam, maggior ispiratore e fondatore delle Conferenze di San Vincenzo, nell’anno del bicentenario della sua nascita (Milano 1813 – Marsiglia 1853). L’esposizione illustrerà la vita, la personalità e la straordinaria attualità del Beato Ozanam, oltre a documenti autografi e prime edizioni delle sue opere.

San Petronio, eretta a Bologna nel 1390, è una delle basiliche più imponenti di Europa: spazi immensi che suscitano stupore e che permettono l’ingresso ad un grande numero di persone sono infatti la caratteristica architettonica più evidente. Fede, Libertà e Bene Comune. Bologna e la Basilica di San Petronio è la mostra curata da Oreste Leonardi, che nel contesto delle celebrazioni del 350° anniversario dalla sua fondazione, intende far conoscere la Basilica di San Petronio attraverso architettura e arte iconografica dove adulti e bambini possano scoprire il significato reale della Basilica come volere della città, luogo di un “percorso” di fede, espressione di una Chiesa fatta di uomini in cammino.

Protagonisti della mostra: Che opera d’arte è l’uomo! La bellezza come possibilità educativa. L’Imprevisto attraverso L’Amleto, alcuni ragazzi, adolescenti in difficoltà (“pericolanti” come li chiama Silvio Cattarina), impegnati in un percorso di recupero della propria umanità con il lavoro degli ultimi anni sul testo teatrale più noto e amato di tutti i tempi, Amleto di William Shakespeare è nato lo stupore di accorgersi che in questo capolavoro c’è “una sintesi di ciò che ho nel cuore”. Per notare questo stupore occorre prima però aver trovato, anzi ‘ritrovato’, il proprio cuore. L’esposizione è curata da Gilberto Santini, Silvio Cattarina, Alessandro Di Carlo e Valeria Vallerani.

Armenia culla della cristianità: nella mostra, Graziella Vigo racconterà, attraverso le sue foto, il suo incontro con questo Paese e la voglia di testimoniare la forza straordinaria, il coraggio e la fede della sua gente attraverso un percorso espositivo. «Dopo aver viaggiato tutto il mondo grazie al mio lavoro di giornalista e di fotografa professionista per tanti anni – ha detto la Vigo – un giorno sono partita per l’Armenia senza sapere neanche bene dov’era. Questo desiderio è venuto da molto lontano e ha richiesto un’attenta preparazione per andare a “vedere” un paese di cui si sa così poco, di cui esistono cosi poche immagini, e renderlo visibile e vivo nelle mie immagini».

La mostra documentaria sulle vicende terrene dell’arciprete di Sondrio Nicolò Rusca (1563-1618), si intitola: …mi spinge il zelo di drizzar tutti al cielo… Beato Nicolò Rusca – arciprete di Sondrio – testimone della fede. Una sequenza di 18 grandi pannelli, ricchi di immagini di grande impatto, un filmato e la presentazione in fac-simile del suo epistolario, sviluppano il racconto biografico di Nicolò Rusca e insieme la visione del contesto e dei tempi difficili in cui si è trovato a vivere.

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ZENIT Staff

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