È rimasto indelebile anche il pellegrinaggio del 1300, fatto in occasione del perdono di Assisi […].
Ancora più importante è quanto il redattore racconta di ciò che avviene il primo agosto, al termine della tradizionale processione pomeridiana dalla Basilica di S. Francesco alla Porziuncola. Angela, che durante la processione ha visto in spirito Dio Trino e Uno abitare nel cuore dei suoi figli spirituali e Cristo crocefisso abbracciarli e accostarli al costato, ha una magnifica visione di Maria, che compie un gesto d’infinita tenerezza: «Mentre tutti ci avvicinavamo alla chiesa della Vergine e Madre di Dio, ecco che la Regina della misericordia e Madre di ogni grazia, chinandosi verso questi suoi figli e figlie, in modo del tutto nuovo e gentile fece scendere su di loro le sue dolci benedizioni. E baciava tutti sul petto, alcuni più altri meno, e altri ancora stringeva tra le sue braccia con tale amore che, apparendo tutta luminosa, sembrava attrarli in una luce quasi infinita dentro il suo petto. Le pareva che la Vergine non avesse braccia umane: vedeva una luce misteriosa e dolcissima nella quale la Vergine li assorbiva tutti racchiudendoli nel suo petto con infinito e materno amore».
È facile immaginare la gioia che tale visione arreca al cuore di Angela. La mattina dello stesso giorno […] il Signore le ha detto: «Tu ti allieterai di questi tuoi Egli e di tutti gli altri» e ha aggiunto: «Tu avrai dei figli e tutti abbiano la mia benedizione, perché tutti i miei figli sono tuoi e tutti i tuoi figli sono miei». Vedere ora che anche la Madonna li benedice con materna tenerezza non può che accrescere a dismisura il gaudio interiore della Veggente.
Il giorno seguente […] mentre Angela sta varcando la soglia della Chiesina per prendere di nuovo l’indulgenza, rapita improvvisamente in estasi e rimasta immobile in mezzo alla folla dei pellegrini, vede sorgere attorno e sopra quel piccolo santuario mariano la grande basilica che sarà realizzata su progetto di G. Alessi solo nel secolo XVI! Ecco il suo racconto: «Vidi davanti a me una chiesa di meravigliosa grandezza e bellezza, improvvisamente ingrandita per opera divina, e in essa non compariva nulla di materiale, ma tutto era assolutamente ineffabile. Io ero tutta stupita per la repentinità con cui, nel momento in cui ponevo il mio piede sulla soglia della chiesa, questa era diventata ai miei occhi tanto grande e bella; sapevo infatti che la chiesa di Santa Maria della Porziuncola era molto piccola».
Anche se qualche studioso ipotizza che il passo possa trovare una spiegazione più convincente nella lieta sorpresa che la Pellegrina ha di fronte al nuovo aspetto assunto dalla cappella in quegli anni (nuovo tetto, decorazione, ecc.), mi sembra preferibile interpretarlo come una prefigurazione della basilica alessiana; così del resto è stato raffigurato nel 1718 da Ippolito Lemmi da Coceto nel chiostro del Convento di San Bartolomeo di Marano, vicino a Foligno, e a questa lettura mi pare spinga il testo latino.
Da: Bernardo Commodi, Esperienza mariana in Angela da Foligno, in Maria, Mater nostra. Riflessioni teologiche, esperienze mistiche e culto, a cura di P.G. Farnedi, Perugia 2013.