Una conferenza stampa improvvisata, senza alcuna domanda preparata in precedenza, che ha peraltro trattato temi anche piuttosto spinosi. Per un’ora e mezza papa Francesco ha conversato con i giornalisti sullo IOR, sulla lobby gay in Vaticano, su Vatileaks, fino ad argomenti assai più leggeri come il contenuto della sua borsa da viaggio.
Sullo IOR, il Santo Padre ha confidato che avrebbe voluto affrontare la questione il prossimo anno “ma l’agenda è cambiata per i problemi da affrontare a voi ben noti”. Di qui l’istituzione di una “commissione referente” per “sanare ciò che c’è da sanare” nell’istituto.
“Non so come finirà lo IOR – ha proseguito -. Alcuni dicono che sia meglio avere una banca, altri che servirebbe un fondo di aiuto, altri ancora dicono di chiuderlo. Mi fido del lavoro delle persone dello IOR e della commissione che stanno lavorando per questo”. Qualunque sarà il destino dello IOR, “ci vuole trasparenza e onestà” per gestirlo, ha aggiunto.
Dentro l’ormai famosa borsa di cuoio nera del Papa, vi sono “il rasoio, il breviario, l’agenda e un libro di leggere: ho portato un libro su Santa Teresina, della quale sono molto devoto”. Portarsi dietro una borsa è “normale”, ha commentato Francesco, per il semplice fatto che “dobbiamo abituarci a essere normali”.
Si è detto quindi meravigliato del fatto che l’immagine di un così semplice oggetto possa aver fatto “il giro del mondo” e, scherzando, ha aggiunto: “Comunque non era la valigetta con la chiave per la bomba nucleare…”.
Papa Francesco ha anche spiegato la sua abitudine a chiedere alla gente di pregare per lui: “Quando ero prete lo chiedevo di meno, non così tanto. Ho cominciato a chiederlo di più da vescovo. Mi sento con tanti limiti e con tanti problemi, sono anche peccatore”.
Per quanto riguarda i cambiamenti e la riforma della Curia, il Santo Padre ha precisato che essi sono stati auspicati dai cardinali già “prima del conclave”; in particolare riguardo alla sua scelta di vivere a Santa Marta e non nell’appartamento pontificio, il Papa ha spiegato: “Io non posso vivere da solo con un piccolo gruppetto di persone. Ho bisogno di vivere con gente, di trovare gente”.
Nonostante l’appartamento pontificio e quelli di molti cardinali siano “austeri”, ognuno “deve vivere come il Signore chiede di vivere”, tuttavia “un’austerità generale è necessaria per tutti quelli che lavorano al servizio della Chiesa”.
Con riferimento al caso di monsignor Nunzio Scarano (senza mai nominare il prelato dell’APSA, coinvolto in uno scandalo finanziario e poi arrestato), il Pontefice ha detto: “Ci sono santi in Curia, vescovi, preti e laici, gente che lavora” ma anche “qualcuno che non è tanto santo e questi casi fanno rumore perché, come sapete, fa più rumore un albero che cade che una foresta che cresce. A me provoca dolore quando accadono queste cose”.
Sebbene la Curia sia “un po’ calata” rispetto a un tempo, vi sono ancora molti “collaboratori leali”, ha sottolineato.
Al giornalista che gli ha domandato come mai non abbia condannato aborto e nozze gay, durante la GMG, il Papa ha risposto: “La Chiesa si è già espressa su questi argomenti, la Chiesa ha già una posizione chiara. E durante il viaggio in Brasile era necessario parlare positivamente”.
Bergoglio ha detto di essersi lasciato alle spalle un’esperienza assai positiva come arcivescovo di Buenos Aires, durante la quale ha imparato a “stare davanti ai fedeli, in mezzo ai fedeli e dietro ai fedeli”. Anche nel suo ruolo di Papa, Francesco si è detto lieto, perché “se tu accetti di fare quello che il Signore ti chiede, sei felice”.
Interpellato sui possibili futuri viaggi, il Papa ha sorpreso i giornalisti parlando di una possibile visita ai suoi parenti in Piemonte. Probabili pellegrinaggi saranno a Gerusalemme e a Fatima, mentre il viaggio a Costantinopoli il prossimo 30 novembre (festa di Sant’Andrea) non sarà possibile per motivi d’agenda.
Improbabile, almeno per il momento, una nuova visita pastorale in America Latina: “In questo momento l’Argentina può aspettare. Si deve andare in Asia, dove Benedetto XVI non ha avuto il tempo di recarsi”, ha detto Francesco.
Argomento controverso in questi giorni di GMG è stato quello della sicurezza. A questo proposito, il Santo Padre ha affermato: “Con meno sicurezza ho potuto abbracciare la gente. Ho voluto fidarmi di un popolo”. E ha detto di aver rifiutato l’auto blindata “perché non si può blindare un vescovo dal suo popolo. Preferisco la pazzia di questa vicinanza che fa bene a tutti”.
La presenza in Vaticano del Papa emerito Benedetto XVI, per il Pontefice attuale non è motivo di “ingombro”. “No, per me è come avere il nonno saggio in casa”, ha detto. A proposito del cospicuo dossier su Vatileaks, mostratogli da Ratzinger a Castelgandolfo, Bergoglio ha affermato: “È un problema grosso, ma non mi sono spaventato!”.
Sul delicato tema dei divorziati risposati, papa Francesco ha ribadito l’impossibilità di ricevere la comunione, tuttavia “nella Chiesa si deve trovare misericordia per tutti” e soccorrere i “feriti” di tante pastorali errate ed all’insegna del “clericalismo”. “Anche il tema della nullità si deve studiare”, ha aggiunto, poiché molti matrimoni vengono contratti con estrema superficialità.
Quanto allo scandalo di monsignor Ricca, nuovo prelato dello IOR, il Santo Padre ha precisato: “Ho fatto quello che il Diritto canonico indica di fare: una investigazione previa”, tuttavia “non è stato trovato nulla di ciò di cui veniva accusato”.
Infine, sul tanto discusso riferimento alle “lobby gay” in Vaticano, il Papa ha detto: “Bisogna distinguere tra l’essere gay, avere questa tendenza, e fare lobby”. Fare lobby, ha spiegato, è sempre negativo, tuttavia “se una persona è gay e cerca il Signore con buona volontà, chi sono io per giudicarlo? Il Catechismo della Chiesa cattolica insegna che le persone gay non si devono discriminare, ma si devono accogliere”.