Bagnasco: "Voi pellegrini della Gmg siete il sorriso di Dio sulla terra"

Casa Italia: il cuore pulsante della presenza italiana a Rio

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Sorrisi, musica, giochi e tanta tanta allegria. I giovani pellegrini venuti da tutta Italia a Rio de Janeiro per la Giornata mondiale della gioventù sono un raggio di sole nel tempo umido e piovoso della metropoli carioca. In particolare quelli riuniti a Casa Italia, il centro nel cuore di Rio gestito da una confraternita di barnabiti, a fianco alla parrocchia di São Paolo apostolo, diventata il punto di riferimento per i numerosi pellegrini del nostro paese. 

Lì il servizio per la Pastorale giovanile della CEI ha creato la sua base e nei prossimi giorni i vescovi pronunceranno le loro catechesi preparate appositamente per la Gmg. I volontari CEI hanno pensato davvero a tutto per accogliere al meglio i diversi gruppi, restando all’erta giorno e notte pronti a distribuire agli ultimi arrivati il kit del pellegrino o guide della città e mettendo a disposizione ogni tipo di comfort, addirittura televisioni per seguire le attività del Santo Padre e alcuni computer creando una sorta di internet point. 

Il cortile della Casa è un’isola felice: i giovani, nonostante una leggera pioggerella, giocano a palla, cantano, fanno foto o rimangono incantati davanti ai diversi schermi che proiettano le immagini del Ctv del primo bagno di folla di Papa Francesco di oggi pomeriggio. 

Insieme a loro, i diversi vescovi “scomodatisi” dalle diocesi di Italia per accompagnare i giovani in questa storica avventura in Brasile. Tra questi mons. Leuzzi, Giusti, Segalini, Spina, Seccia, solo per citarne qualcuno. In totale sono una quarantina. 

Alle 19.30 è giunto poi il cardinale Angelo Bagnasco, il presidente della Conferenza episcopale italiana, venuto per celebrare la Santa messa nella parrocchia. Il primo saluto del porporato è andato ai volontari di Casa Italia. Con loro Bagnasco si è intrattenuto in chiacchiere e presentazioni, si è fatto scattare foto, alcune anche con il cappellino blu che si trovava nel kit del pellegrino, raccomandando: ” Non diffondete troppo queste foto, non sono molto fotogenico…”. 

È poi andato da ognuno dei ragazzi presenti, ha scherzato con loro, gli ha stretto la mano, ha chiesto a tutti “da dove vieni?”, “di che gruppo sei?”, “in quanti siete venuti?”. Ha accarezzato i ragazzi disabili presenti, ha benedetto qualcuno sulla fronte, si è sottoposto ad un’innumerevole fila di baciamano, richieste di saluti personali e foto-ricordo di gruppo. Ad un maldestro giovane romano che per sbaglio gli ha lanciato addosso una palla di gomma gli ha detto sorridendo: “Smettila di fare il brasiliano che gioca sempre a calcio!”. 

L'”effetto Francesco” ha davvero contagiato tutti, anche un tipo ‘tutto d’un pezzo’ come il presidente della CEI. Gli occhi vispi del cardinale sprizzavano davvero di gioia, soprattutto quando, entrando nella struttura, ha trovato un coro improvvisato della Pastorale giovanile che intonava con la chitarra “Emmanuel”, lo storico inno della Gmg del 2000 a Roma, per dargli il benvenuto. 

“La prima cosa che voglio dirvi con tutto il cuore è grazie di essere venuti fin qui”, ha detto a braccio il porporato. Ha poi ricordato le parole del beato Giovanni Paolo quando ai pellegrini della prima Giornata mondiale della gioventù disse: “Vi ho chiamato e voi avete risposto”.  

La vostra presenza, ha aggiunto, è una “grande grazia e un segno di speranza per la Chiesa e per il mondo. Vedere giovani arrivare da tutto il mondo con questa gioia e ‘pulizia’ interiore è un sorriso di Dio sul mondo”. 

Tutti voi, ha proseguito, “porterete l’eco della bellezza di questo giorni della Gmg”, per questo “posso dire che siete un dono per la diocesi e per l’intero continente”. Infine l’incoraggiamento ad essere “veri discepoli e apostoli” e, come ripete spesso Papa Francesco, “missionari affettuosi e teneri che testimoniano l’amore di Dio”. 

Dopo i ringraziamenti ai volontari, ai vescovi e a tutti coloro che hanno speso il proprio tempo e le proprie forze per la Gmg, il cardinale Bagnasco ha esclamato: “Al Brasile diciamo che gli vogliamo bene e che ringraziamo tutto il popolo per l’accoglienza”. 

Ha concluso poi con una preghiera alla Madonna, quella di Aparecida, ma anche a “quella italiana” di Loreto, affinché protegga il Papa e i pellegrini e interceda per la buona riuscita dell’evento.

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Salvatore Cernuzio

Crotone, Italia Laurea triennale in Scienze della comunicazione, informazione e marketing e Laurea specialistica in Editoria e Giornalismo presso l'Università LUMSA di Roma. Radio Vaticana. Roma Sette. "Ecclesia in Urbe". Ufficio Comunicazioni sociali del Vicariato di Roma. Secondo classificato nella categoria Giovani della II edizione del Premio Giuseppe De Carli per l'informazione religiosa

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