Promuovere un cambiamento nella percezione delle migrazioni internazionali, da minaccia a opportunità; combattere le cause delle migrazioni forzate, attraverso l’eliminazione della povertà, la creazione di posti di lavoro dignitosi e la promozione della sicurezza e dello sviluppo umano; contribuire a sradicare tutte le forme di violenza che causano la migrazione e l’ostilità contro i migranti, così come tutte le forme di razzismo, xenofobia, discriminazione e gli abusi nelle società di origine, transito e destinazione dei migranti: sono alcuni impegni assunti dai partecipanti al IV Forum Internazionale su “Migrazione e Pace”, tenutosi a New York il 20 e 21 giugno 2013, contenuti nella dichiarazione diffusa in questi giorni, pervenuta all’Agenzia Fides.
Organizzato dallo Scalabrini International Migration Network insieme ad istituzioni governative, fondazioni e organizzazioni della società civile, il Forum ha evidenziato che “la dignità e i diritti di ogni essere umano – indipendentemente dal suo status migratorio – dovrebbero essere promossi e rispettati da tutti i governi, le organizzazioni della società civile e le organizzazioni internazionali”. Inoltre “nonostante il significativo contributo dei migranti allo sviluppo dei paesi di partenza e di arrivo, le percezioni negative fuorvianti della migrazione vengono utilizzate per giustificare e attuare politiche restrittive e barriere legali alla migrazione internazionale”.
Per questo i partecipanti si impegnano a “collaborare con i governi, le organizzazioni internazionali e le organizzazioni della società civile per creare sinergie tra i processi di migrazione e lo sviluppo” ed a “promuovere il rispetto dei diritti umani, politici, economici, sociali e culturali dei migranti e delle loro famiglie, indipendentemente dal loro status migratorio”. I governi vengono sollecitati a favorire a livello locale, nazionale e internazionale “la definizione e l’attuazione di politiche e programmi in materia di migrazione in grado di proteggere la dignità e i diritti dei migranti e delle loro famiglie” e di garantire la loro sicurezza.
(Fonte: Agenzia Fides 20/07/2013)