Gli “impegni di lavoro non rinviabili” che hanno impedito a Papa Francesco di presenziare al ‘sacro’ concerto in suo onore, lo scorso 22 giugno, non erano una scusa dell’ultimo minuto. Questo Papa sta lavorando davvero, a fondo e bene. Qualche giorno dopo, il 26 giugno, il Pontefice pubblicava infatti un chirografo con cui annunciava l’istituzione di una Commissione referente per garantire un più stretto controllo delle attività dello IOR, la tanto discussa banca vaticana.
Seppur nel pieno dei preparativi per il viaggio in Brasile, Papa Bergoglio, oggi, ne ha pubblicato un altro di chirografo. Sempre di una Pontificia Commissione referente si tratta; questa volta però nel mirino del Pontefice non c’è l’Istituto per le Opere di Religione, ma l’intera Organizzazione della struttura economico-amministrativa della Santa Sede.
Evidentemente, Papa Francesco non vuole dare nulla per scontato e desidera far luce su ogni angolo della Barca di Pietro. Più nel dettaglio, il testo informa che: “La Commissione raccoglie informazioni, riferisce al Santo Padre e coopera con il Consiglio dei Cardinali per lo studio dei problemi organizzativi ed economici della Santa Sede, al fine di preparare riforme nelle istituzioni della Santa Sede”. Il fine è “una semplificazione e razionalizzazione degli Organismi esistenti” e “una più attenta programmazione delle attività economiche di tutte le Amministrazioni vaticane”.
In altre parole: monitorare e, eventualmente, tagliare le spese del Vaticano. Per svolgere il delicato compito, il Papa ha chiamato otto “saggi”, sette uomini ed una sola donna (come nel precedente team dello IOR): la signora Francesca Immacolata Chaouqui, un’italiana di origine egiziana.
Unico ecclesiastico è monsignor Lucio Angel Vallejo Balda, segretario della Prefettura degli Affari Economici, nel ruolo di segretario del team. Gli altri membri, tutti laici ed “esperti delle materie giuridiche, economiche, finanziarie e organizzative”, sono invece: Joseph F.X. Zahra (Malta), presidente; Jean-Baptiste de Franssu (Francia); Enrique Llano (Spagna); Jochen Messemer (Germania); Jean Videlain-Sevestre (Francia); George Yeo (Singapore). Zahra e Messemer, in particolare, sono revisori internazionali della Prefettura degli Affari Economici della Santa Sede.
La Commissione – si legge ancora nel chirografo – “può collaborare, a richiesta, con il Gruppo di lavoro di otto Cardinali per lo studio di un progetto di riforma della Costituzione Apostolica Pastor Bonus sulla Curia Romana”. Ciò, sottolinea il documento: “Offrendo il supporto tecnico della consulenza specialistica ed elaborando soluzioni strategiche di miglioramento, atte ad evitare dispendi di risorse economiche, a favorire la trasparenza nei processi di acquisizione di beni e servizi, a perfezionare l’amministrazione del patrimonio mobiliare e immobiliare, ad operare con sempre maggiore prudenza in ambito finanziario, ad assicurare una corretta applicazione dei principi contabili ed a garantire assistenza sanitaria e previdenza sociale a tutti gli aventi diritto”.
Per ciò che concerne il segreto d’ufficio ed altre eventuali restrizioni stabilite dall’ordinamento giuridico, il chirografo spiega che queste “non inibiscono o limitano l’accesso della Commissione a documenti, dati e informazioni necessari allo svolgimento dei compiti affidati”. È dovere della Commissione poi informare il Santo Padre “sul suo lavoro”, consegnare “gli esiti dello stesso”, e depositare “l’intero archivio cartaceo e digitale alla conclusione del suo mandato. Come il team referente per lo IOR, questa squadra potrà essere sciolta in qualsiasi momento su disposizione del Pontefice.
Al fine di svolgere al meglio le sue mansioni, la Pontificia Commissione verrà dotata di ogni risorsa: dagli “interpreti e traduttori” fino agli “strumenti adeguati alle sue funzioni istituzionali”. Potrà avvalersi, inoltre, della collaborazione di esperti e di società di consulenza “da individuare sia all’esterno, in tutto il mondo, che all’interno della Santa Sede”. L’importante – precisa il testo – è che questi “non si trovino in conflitto di interessi per l’esercizio di professioni, di funzioni o di incarichi connessi con le attività delle Amministrazioni vaticane”.
Il nuovo organismo inizierà i lavori “al più presto”. Intanto è stata già fissata una prima riunione poco dopo il 29 luglio, al rientro del Papa dal viaggio in Brasile. “Il Santo Padre – si legge nell’ultimo rigo del chirografo – si augura una felice e produttiva collaborazione tra la Commissione e le Amministrazioni vaticane interessate dai suoi lavori”.