“Vite vissute” è una collana della casa editrice “Città Nuova”. Raccoglie storie di uomini e donne del nostro tempo che hanno lasciato un segno nel tessuto sociale. Esperienze positive radicate nella realtà quotidiana e nell’ambiente sociale, frutto della forza e dell’efficacia che l’evento cristiano opera nel credente.
Nei mesi di giugno e luglio 2013 sono stati pubblicati in questa collana due libri che hanno molto in comune e che sono particolarmente interessanti per i giovani: “Don Tonino Bello. Una biografia dell’anima” e “La legalità del Noi. Le mafie si sconfiggono insieme”.
Il primo ripercorre la vita di don Tonino Bello: il cammino spirituale, l’impegno per la pace e il dialogo fino agli anni della malattia. L’autore, Domenico Amato, è Vicario generale della diocesi di Molfetta ed è stato direttore del settimanale diocesano “Luce e Vita”. Ha conosciuto personalmente don Tonino, ed infatti nel libro riesce tracciarne un ritratto veramente interessante e completo.
Il volume “La legalità del Noi”, come si legge nella presentazione, raccoglie “storie di riscatto ed emancipazione dalla logica della violenza, della sopraffazione, del malaffare, dell’omertà. Contro la logica della morte che costituisce l’essenza della criminalità organizzata. Per una cultura della vita, della legalità, della libertà. Storie di uomini e donne che ce l’hanno fatta. Che hanno alzatola testa. Insieme. Perché insieme si può”.
Gli autori sono il giornalista Gianni Bianco, caposervizio della redazione cronaca del Tg3, e Giuseppe Gatti, sostituto procuratore della Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, che dal 2008 segue le inchieste sulla criminalità organizzata pugliese.
I due libri editi da Città Nuova hanno in comune un valore molto importante, del quale i giovani sono spesso privati: la speranza. La speranza di vivere in un mondo diverso da quello dipinto da certi telegiornali. Un mondo in cui sia possibile ritrovare valori importanti come la solidarietà, il dialogo, il senso della comunità e la cultura della legalità.
Il messaggio di don Tonino Bello è chiaro: “Chi spera, cammina e non fugge. Si incarna nella storia e non si aliena. Costruisce il futuro, non lo attende con pigrizia soltanto. Ha la grinta del lottatore, non la rassegnazione di chi disarma”.
Le storie del libro di Gianni Bianco e Giuseppe Gatti sembrano incarnare pienamente questo spirito di coraggio e speranza, attraverso le azioni concrete di cittadini che non hanno voluto attendere il futuro con pigrizia.
Un altro valore che i due libri hanno in comune è la cultura della collettività. E’ da qui che bisogna ripartire. Se si comprende l’importanza del rapporto con gli altri e del proprio contributo all’interno della società, sarà possibile costruire un mondo veramente nuovo.
Solidarietà, dialogo, collettività, spirito di relazione. Sono valori importanti che don Tonino Bello ha saputo trasmettere nell’esperienza più vera, liberandoli dall’astrattismo delle parole. Sono valori che ogni cittadino può vivere nella semplicità della vita ordinaria, attraverso i piccoli gesti della vita quotidiana.
Per questa ragione i giovani hanno voluto rivolgere a don Tonino un bellissimo messaggio di saluto, nel giorno delle sue esequie: “Sei stato giovane per noi, don Tonino. E in un tempo dove si dice che è difficile comunicare ai giovani la fede, tu hai saputo avvicinarci tutti e trovare le parole, gli sguardi, i gesti per parlare a noi di Gesù Cristo, per dirci tutto il Suo amore… Ma non sei stato solo un vescovo giovane. Sei stato pure un adulto credibile, un saldo punto di riferimento per tutti i giovani ‘vicini’ e ‘lontani’ dalla tua Chiesa… Che Maria, la Madonna che ci hai fatto sentire così vicina, ti culli ora teneramente tra le braccia e ti faccia arrivare tutto il calore del nostro affetto. Ciao, don Tonino”.