Favelas, santuari, ospedali: l'intenso programma del Papa in Brasile

Le tappe che scandiranno la prima Giornata Mondiale della gioventù del Santo Padre Francesco

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Il programma di viaggio di Papa Francesco per la Giornata Mondiale della Gioventù di Rio de Janeiro si può definire con una sola parola: intenso. Tra visite a favelas, santuari, ospedali, e incontri con pellegrini, malati, poveri, autorità politiche e religiose, il Pontefice dedicherà un solo giorno degli otto programmati al riposo.

Più nello specifico, il Papa – ha riferito padre Federico Lombardi, nel briefing di oggi in Sala Stampa vaticana – partirà lunedì 22 luglio, di mattina, da Fiumicino (dal momento che “risiede in Vaticano” e non a Castel Gandolfo). Tornerà poi a Ciampino. Al suo seguito, sull’aereo, la squadra “abituale”: il cardinale segretario di Stato, Tarcisio Bertone; il sostituto, mons. Angelo Becciu; il cardinale Ouellet, non “in qualità” di prefetto della Congregazione per i Vescovi, ma come presidente della Commissione per l’America Latina, e il cardinale Braz de Aviz, prefetto della Congregazione per la vita consacrata, l’unico cardinale brasiliano in funzione in Curia. Ci saranno poi gli altri membri del seguito, quindi cerimonieri, incaricati della comunicazione della Gendarmeria, Guardie Svizzere, il medico e via dicendo.

In Brasile, si aggiungeranno l’arcivescovo di Rio de Janeiro, mons. Orani Tempesta, e il presidente della Conferenza Episcopale, il cardinale Damasceno Assis, insieme ai due vertici del Dicastero per i Laici, il cardinale Rylko e mons. Clemens, responsabili per la Curia delle Gmg, e il nunzio mons. Giovanni d’Aniello.

L’arrivo del volo papale è previsto nel pomeriggio alle 16 locali (le 21 in Italia). All’aeroporto non ci sarà la tradizionale cerimonia di accoglienza, ma solo la signora presidente Dilma Roussef che saluterà il Pontefice. La cerimonia di benvenuto si svolgerà poco dopo nel Palazzo di Guanabara, sede del governo dello Stato di Rio de Janeiro. Qui il Papa incontrerà privatamente la presidente, il governatore dello Stato di Rio de Janeiro e il sindaco della città. (Il Brasile è uno Stato federale quindi ci sono tre livelli: la municipalità, lo Stato di Rio de Janeiro e il governo federale. Il Papa saluterà le autorità di tutti e tre i livelli n.d.r.).

Dopo Guanabara, il Santo Padre si trasferirà alla residenza Sumaré (già appoggio di Wojtyla nei soggiorni a Rio) che lo ospiterà per tutto il tempo del viaggio. Si tratta di un centro – ha informato Lombardi – dove sono presenti diverse realtà della diocesi carioca, situato su una collina a 400 metri d’altezza, a 7-8 km dal centro. Il luogo è circondato dalla vegetazione, quindi “può essere distensivo anche per il giorno in cui il Papa starà a riposo” ha osservato il portavoce vaticano, ovvero martedì 23 luglio, unico giorno in cui “non ha attività pubblica di nessun genere”.

Mentre il Santo Padre si godrà il verde di Sumarè, martedì, a Rio, si svolgeranno eventi interessanti: nella mattinata, l’incontro al Corcovado – il luogo dove si erge la celebre statua del Criso Redentore – delle autorità con il cardinale Bertone e il seguito, in cui sarà offerta la medaglia commemorativa. Nel pomeriggio, invece, la solenne Messa di apertura della Gmg a Copacabana, che, come tutti gli anni, sarà celebrata “senza Papa”, ma con la presidenza dell’arcivescovo locale, in questo caso mons. Tempesta.

Mercoledì prenderà il via il ricco programma di Bergoglio. La giornata è quasi interamente dedicata al pellegrinaggio ad Aparecida. Il Papa vi si recherà in elicottero. Giunto alle 9.30, andrà direttamente nella cappella dove è conservata la celebre immagine della Vergine nera. Alla Madonna di Aparecida il Papa consacrerà la Gmg, i partecipanti e il suo pontificato, dopodiché si sposterà nella enorme Aula della Basilica per celebrare la Messa. La decisione di svolgere la funzione all’interno e non all’esterno chiarisce l’intenzione di questa tappa, ha precisato Lombardi: un atto di devozione personale del Papa e non una cerimonia pubblica. Tanto che nessuno dei vescovi della Giornata Mondiale della gioventù sarà al fianco del Successore di Pietro, ma rimarranno a Rio per tenere le loro catechesi (circa 300 in luoghi e lingue diverse).

Al termine della Messa, il Pontefice si affaccerà sul balcone per salutare le persone che sicuramente si saranno radunate all’esterno. Pranzerà poi con i vescovi della Regione di Aparecida al Seminario “Bom Jesus”, accanto alla Basilica, per poi ripartire in elicottero per Rio. Neanche il tempo di una sosta che nel pomeriggio sarà nell’ospedale São Francisco de Assis na Providência de Deus, un ospedale del venerabile Ordine Terziario francescano, specializzato nella cura di giovani indigenti e dipendenti da droghe e alcol. Una visita questa – ha osservato padre Lombardi – che “ha un significato simbolico, non solo per quelli i presenti nell’ospedale, ma anche per le altre comunità e istituzioni che operano in questo campo”.

Giovedì, intorno alle 9.45, l’instancabile Papa andrà al Palazzo della Città, sede del municipio di Rio de Janeiro, dove gli verranno simbolicamente consegnate le chiavi della città e dove, alla presenza di alcuni atleti, benedirà le bandiere dei Giochi Olimpici e para Olimipici, fissati in Brasile per l’agosto 2016. Nel pomeriggio si svolgerà uno dei momenti più toccanti dell’intero programma del viaggio: la visita alla Comunità di Varginha, una favela ‘depurata’ dalla presenza di ogni tipo di armi o droga. Durante l’itinerario, è previsto che il Papa entri in un’abitazione per salutare una famiglia. Proseguirà poi fino al campo di calcio dove incontrerà l’intera comunità. In serata, infine, incontrerà i protagonisti dell’evento: i giovani venuti da ogni parte del mondo per abbracciarlo, tutti riuniti sulla spiaggia di Copacabana per la festa di accoglienza.

La giornata di venerdì si aprirà con uno degli appuntamenti ‘classici’ di ogni Gmg: le confessioni. È previsto che il Papa elargirà il sacramento della riconciliazione a cinque ragazzi in una località chiamata Quinta da Boa Vista, allestita per l’occasione con dei confessionali “molto carini”, ha detto padre Lombardi, dalla forma del Cristo Redentore. Si sposterà poi nell’arcivescovado: dopo la visita alla cappella, il saluto alle suore e al personale, insieme all’arcivescovo si affaccerà dal balcone del Palazzo per la recita dell’Angelus. Rientrato saluterà il Comitato organizzatore e pranzerà con 12 giovani, cinque coppie in rappresentanza dei cinque continenti, e una coppia brasiliana. Il pomeriggio proseguirà con il suggestivo momento della Via Crucis. Ogni stazione toccherà i problemi giovanili, e un gruppo di attori rappresenterà scenicamente i diversi testi sia nei vari punti del Lungomare, sia davanti al Papa che seguirà tutto dal palco.

Nella mattina del penultimo giorno, sabato 27 luglio, si terrà la grande Messa nella strabiliante cattedrale di Rio de Janeiro (la cui forma a piramide richiama le antiche culture dell’America Latina), con i vescovi della Gmg, i sacerdoti, i seminaristi, i religiosi. Terminata la Messa, dopo qualche minuto, il Papa sarà nel teatro municipale della metropoli per incontrare la classe dirigente del Brasile. Anche questo un incontro voluto dallo stesso Pontefice perché “ha qualcosa di specifico da dire alla società brasiliana”, ha sottolineato Lombardi. Nel pomeriggio, il viaggio verso Guaratiba, nel luogo ribattezzato Campus Fidei che accoglierà la Veglia e la Messa conclusiva della Giornata mondiale. Il Papa poi tornerà per la notte a Sumaré, mentre i giovani rimarranno nel Campus ad attendere la messa del giorno successivo, domenica 28 alle 10, che concluderà il grande evento. Alla fine della celebrazione, ha ricordato Lombardi, il Santo Padre annuncierà il luogo della prossima Giornata mondiale della gioventù. È quasi ufficiale che si tratti di Cracovia, ma aspettiamo che sia Papa Franc
esco a confermarlo.

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Salvatore Cernuzio

Crotone, Italia Laurea triennale in Scienze della comunicazione, informazione e marketing e Laurea specialistica in Editoria e Giornalismo presso l'Università LUMSA di Roma. Radio Vaticana. Roma Sette. "Ecclesia in Urbe". Ufficio Comunicazioni sociali del Vicariato di Roma. Secondo classificato nella categoria Giovani della II edizione del Premio Giuseppe De Carli per l'informazione religiosa

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