[La prima parte dell’intervista a Francesca Bonadonna è stata pubblicata ieri, venerdì 12 luglio]
La natura e la famiglia (in particolare i bambini) sono i temi ricorrenti dei quadri riprodotti e commentati nel suo libro. Anche questa è una scelta non casuale?
Francesca Bonadonna: La bellezza è lo splendore della Verità e risalta nelle tenebre come un diamante che si lascia ammirare per le sue molteplici sfaccettature. Un quadro non è che la rappresentazione iconica di tali bellezze racchiuse con armonia nell’ ideale perseguito da chi, dell’arte ne ha fatto uno canale di evangelizzazione sociale. Viviamo la fase critica di un’epoca che vuol scardinare quest’ordine divino impresso per connaturalità nella logica umana e nelle leggi che ordinano il creato, con l’intento di soggiogare l’umanità secondo fini illeciti, gli stessi che rischiano di spezzare l’ecosistema al quale tutti siamo legati come ad un filo e da cui dipendiamo. L’ecosistema della vita umana, concepita nel grembo materno dall’unione tra l’uomo e la donna, la sola che garantisce il futuro di una nuova vita, e unica cellula sociale, che ha massima realizzazione nella famiglia naturale, istituita da Dio per essere culla di civiltà e rigenerazione dell’ umanità. Venire meno a tali principi, significa contraddire il senso dell’esistenza, e da ciò, violare i comandamenti di Dio.
Mi pare significativo l’accostamento ricorrente nella sua opera tra femminilità e bellezza, sia nelle immagini che nell’antologia testuale. Che tipo di donna e che tipo di bellezza femminile pone in evidenza?
Francesca Bonadonna: La donna per grazia è una icona di bellezza e si distingue come tale nel suo essere sposa e madre, condottiera e maestra di vita. L’opera redentrice del genere umano parte dal Sì di Maria ed è questo Sì che ogni donna compie, capace di risanare la società universale e risollevarla dalla sua miseria. Il Concilio Vaticano II nel messaggio finale della lettera apostolica, Mulieris Dignitatem, affermava: “Viene l’ora, l’ora è venuta, in cui la vocazione della donna si svolge con pienezza, l’ora in cui la donna acquista nella società un’influenza, un irradiamento, un potere finora mai raggiunto. È per questo che, in un momento in cui l’umanità conosce una così profonda trasformazione, le donne illuminate dallo spirito evangelico possono tanto operare per aiutare l’umanità a non decadere”.
Mi soffermerei sul sottotitolo della tua opera: “voci in coro contro le sfide del nostro tempo”. Chi stiamo sfidando e in che maniera?
Francesca Bonadonna: Il sottotitolo è la chiave di interpretazione dell’opera, ma nello stesso tempo la formula ideale per dar spazioa voci “diverse” che parlano lo stesso linguaggio; un coro schierato nel campo delle battaglie ideologiche, contro le sfide del nostro tempo.
Un ultimo sguardo alle riflessioni finali: sono riportate ampie citazioni del beato Giovanni Paolo II, di Plinio Correa de Oliveira, si accenna a donne e famiglie sante come Gianna Beretta Molla o i coniugi Beltrame. In che modo questi scritti si armonizzano con la parte prevalentemente iconografica del libro?
Francesca Bonadonna: La parte dottrinale e antologica svela le intenzioni dell’opera, che, preceduta dalla parte iconografica, la rende come lei stesso diceva, anticonvenzionale. L’iconografia ispirata al bello, racchiude in sé il vero e il buono, e diventa la formula vincente che si lascia contemplare con la stessa obiettività con cui ammiriamo un ampio panorama e da cui ci lasciamo rapire per esserne, nello stesso tempo, edificati. L’arte contemporanea, priva dell’integrità, della proporzione e dello splendore della forma è fine a se stessa ed è un tributo al nichilismo e al minimalismo della rivoluzione che Plinio Corrèa de Oliveira definiva tendenziale.
L’opera è illustrata per una buona parte dal talento di diversi artisti, che ritraggono scene di vita familiare con valenza pedagogica; un aspetto centrale dell’ iconografia che non poteva non trasfigurarsi nella realtà e dar voce ad alcuni esempi di santità che costellano il firmamento del XXI secolo, per orientarci nel breve pellegrinaggio terreno.
Dai coniugi Beltrame Quattrocchi che con il loro esempio di sposi ci spronano all’esercizio della santità nella quotidianità familiare, alla bellezza eroica di santa Gianna Beretta Molla, che a 39 anni rinuncia a se stessa per dare alla luce la sua bambina. “Il sacrificio estremo che suggellò la sua vita testimonia come solo chi ha il coraggio di donarsi totalmente a Dio e ai fratelli realizzi se stesso”. (Beato Giovanni Paolo II).
Giunta a questo traguardo con spirito di sacrificio e di abnegazione, metto nelle mani della Divina Provvidenza il mio lavoro, certa che esso trovi maggiore compimento nell’ampia condivisione di voci in coro, che proclameranno la Bellezza della Verità che salva il mondo, contro le sfide di questo tempo.
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La bellezza salverà il mondo è al momento distribuito nelle librerie della Sicilia. Per acquistare copia del libro, contattare Morrone Editore a: info@editoremorrone.it. È anche possibile contattare l’autrice: fr.bonadonna@libero.it. L’editore provvederà a inviare il volume senza spese di spedizione.
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