"La bisaccia del pellegrino"

Una guida spirituale per i giovani della GMG

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Tutti i viandanti hanno bisogno di una bisaccia. Non importa se contenga libri, cibo o soltanto buoni propositi. E’ uno strumento fondamentale per tutti i pellegrini che si mettono in viaggio verso una destinazione a volte anche sconosciuta. Avere un appoggio su cui reggersi per poter continuare il cammino sul sentiero tortuoso della vita è quanto mai essenziale. Si potrebbe riassumere così il libro “La bisaccia del pellegrino” (San Paolo 2013) di Mons. Tonino Bello.

Il libro raccoglie dei discorsi inediti di don Tonino indirizzati ai giovani, il sottotitolo è infatti: “Un prete che parla ai giovani”. E’ suddiviso in due parti: la prima è dedicata ad un discorso che il prelato rivolge ai maturandi di un liceo della sua diocesi, invitandoli a riempire di senso la loro vita, quindi a giocarsela bene. Non appagando la sete con false realizzazioni o desideri effimeri, ma con il dono della propria esistenza verso gli altri. Solo in questo modo un uomo può sentirsi pienamente felice, senza però chiedere un tornaconto personale. Nella seconda parte invece il Vescovo di Molfetta rivolge tre distinte lettere ad ognuno dei componenti della Sacra Famiglia di Nazareth: Giuseppe, Gesù e Maria. Ad ognuno dei tre illustra le sue paure, chiedendo inoltre discernimento e confrontando le due epoche storiche, così distanti, ma così vicine.

Mons. Tonino Bello (anche se amava firmarsi “don Tonino”) nacque in provincia di Lecce, ad Alessano nel 1935. Ordinato sacerdote nel 1957 fu educatore in seminario e parroco. E’ nel 1982 che diventa vescovo di Molfetta, Ruvo, Giovinazzo e Terlizzi. Lo si ricorda come un infaticabile costruttore di pace e di dialogo. Colpito da un male incurabile, visse la sua malattia facendone un “luminoso poema”. Morì il 20 aprile 1993.

Si rimane esterrefatti se si pensa che il testo è stato scritto agli inizi degli anni ’90. E’ incredibile, infatti, notare come il testo abbia profonde similitudini alla realtà odierna. Un testo dedicato ai ragazzi, in special modo a quanti si stanno preparando spiritualmente ad andare a Rio de Janeiro per seguire Papa Francesco, certi del fatto che il Signore aspetta ognuno di loro dall’altra parte del mondo per affidargli un messaggio. Ognuno riceverà in questo pellegrinaggio una parola che probabilmente custodirà e coltiverà per tutta la vita. Rio de Janeiro sarà inoltre l’occasione per tanti giovani di discernere sulla propria vocazione che Dio ha riservato, per altri invece sarà il tempo di chiedere una conferma della propria scelta fatta.

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Daniele Trenca

Daniele Trenca è laureato in Editoria Multimediale e Nuove Professioni dell’Informazione presso “Sapienza - Università di Roma” con una tesi in Sociologia delle Relazioni Internazionali sugli scenari della guerra cibernetica, meglio conosciuta come Cyberwarfare. Giornalista pubblicista ha collaborato con le seguenti testate “Il Tempo”, “L’Ottimista” e “World Family of Radio Maria”.

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