Un uomo si sentiva perennemente oppresso dalle difficoltà della vita. Decise di andare a lamentarsi da un famoso maestro di spirito. “Non ce la faccio più!”, gli disse. “Questa vita mi è ormai insopportabile!”. Il maestro lo lasciò sfogare.
Poi prese una manciata di cenere, e la lasciò cadere in un bicchiere pieno d’acqua, che aveva sul tavolo, dicendo: “Questa cenere sono le tue sofferenze”. Tutta l’acqua del bicchiere si insudiciò, e divenne torbida. Il maestro la buttò via.
Poi il maestro prese un’altra manciata di cenere, identica alla precedente, e la fece vedere all’uomo. Si affacciò alla finestra, e la buttò nel mare. La cenere si disperse in un attimo, e il mare rimase esattamente come prima. “Vedi?”, spiegò il maestro. “Ogni giorno devi decidere se vuoi essere un bicchiere d’acqua, oppure il mare”.
Ci sono troppi cuori piccoli, troppi animi esitanti, troppe menti ristrette e braccia rattrappite. Una delle mancanze più serie del nostro tempo è il coraggio, il vero coraggio, ben fornito di speranza, che di fronte a ogni problema ti fa dire tranquillamente: “Da qualche parte certamente c’è una soluzione, e io la troverò”. Servono scelte coraggiose!
Non come quell’uomo, che una volta si imbatté in una volpe storpia: qualcuno le aveva mozzato una zampa. L’uomo era curioso di sapere come la volpe potesse mantenersi in vita, e decise di spiarla. A un certo punto, vide arrivare un leone, che teneva nelle sue fauci un grosso pezzo di carne. Il leone, in disparte, se ne mangiò un po’, e poi, sazio, lasciò il resto, e se ne andò via. Allora la volpe storpia venne fuori, e ne approfittò per consumare il suo pasto.
L’uomo, osservata la scena, concluse: “Mi comporterò come la volpe; la Provvidenza di certo aiuterà anche me!”.
Si accinse ad aspettare, ma nell’attesa diventava sempre più debole. All’improvviso, gli sembrò di sentire una voce che diceva: “Non comportarti come la volpe storpia! Sii invece un leone, che è in grado di procurarsi qualche cosa per sé, e di lasciarne anche un po’ per gli altri…”.