"La Verità sull'uomo va difesa pubblicamente e con fermezza"

Il commento di Filippo Campo, responsabile della campagna Sos Ragazzi, sulla sentenza della Corte Suprema degli Stati Uniti che ha aperto la strada al riconoscimento dei matrimonio tra persone dello stesso sesso

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«La sentenza della Corte Suprema degli Stati Uniti, che ha bocciato la legge federale che riconosce solo il matrimonio tra un uomo ed una donna (cosiddetto Defense of Marriage Act, conosciuto meglio con il acronimo DOMA) ritenendola discriminatoria nei confronti delle persone dello stesso sesso, rappresenta l’approvazione ufficiale, da parte di un’autorità civile, di un peccato morale contro natura che dovrebbe essere invece pubblicamente condannato in nome del bene comune».

«Quando si arriva a definire bene ciò che è male, normale ciò che è anormale, virtù ciò che è vizio, ci si è davvero ormai inoltrati – come affermava Giovanni Paolo II nella sua enciclica Evangelium vitae del 30 marzo 1995 – “sulla strada delle degenerazione più inquietante e della sua più tenebrosa cecità morale”, i cui gravi effetti negativi nella società dalla legittimazione di questo grave male morale, come il comportamento omosessuale istituzionalizzato, non tarderanno a farsi sentire».

«La consapevolezza che l’umanità si sta incamminando verso una pericolosa deriva etico-morale è tale che, pochi minuti dopo la sentenza della Corte Suprema, il Cardinale di New York e presidente della Conferenza Episcopale americana, Timothy Dolan, ha pubblicamente espresso tutto il suo rammarico affermando che quello della sentenza “è un giorno tragico per il matrimonio e per la Nazione“, e invitando tutti i leader e i cittadini a mobilitarsi “insieme e con fermezza per promuovere e difendere l’unico significato del matrimonio: un uomo, una donna, per tutta la vita”. Non possiamo pertanto più permetterci di tacere perché è in gioco l’uomo, ma, soprattutto, la gloria di Dio». 

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ZENIT Staff

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