Lettura

Nei vv. 24-34 Matteo mette in bocca di nuovo a Gesù il tema della ricchezza. Come nei vv. 19-23, invita a non accumulare tesori materiali perché insicuri e precari. Ora, riprendendo il discorso, approfondisce. Se non c’è un’attenta vigilanza sul cuore, il denaro può diventare un cattivo padrone e un tiranno. Ci fa perdere il dono prezioso della libertà interiore. Fatta questa affermazione, con la perentoria frase «perciò io vi dico», che richiama i cinque «ma io vi dico» del capitolo precedente, introduce una riflessione suggestiva che indica un percorso, una vera via di liberazione. Vuoi essere davvero libero dalle cose e non essere schiavo del denaro? Abbandonati alla Provvidenza.

Meditazione

Cosa significa oggi per noi, abbandonarsi alla Provvidenza? Come possiamo, nel trattare le cose di ogni giorno, restare liberi, non subirne il fascino, così da perdere la libertà interiore? In noi si verificano due sentimenti spesso contrastanti tra di loro: da una parte il fascino del bene e dell’ideale della libertà, della pace del cuore, e dall’altra i beni materiali che esercitano su di noi un’altrettanto forte attrattiva. Come servirsi di questi senza rimanerne vittima? La proposta di un percorso di liberazione interiore è suggerito da Gesù nei versetti in questione; esso si snoda in tre direzioni: 1) evitare con decisione di cedere a facili compromessi tendenti a tenere i piedi su due staffe. Questo atteggiamento esige una continua verifica su se stessi e sulle proprie scelte quotidiane. 2) Guardare alle cose del mondo e alle realtà terrene come oggetto dell’attenzione e dell’amore di Dio: Dio nutre gli uccelli del cielo che non seminano e non mietono e veste i gigli del campo che non faticano e non filano… 3) Attenersi a una scala di valori che ponga al di sopra delle creature il Creatore. Il confronto con gli uccelli del cielo e i gigli del campo fa emergere la grandezza dell’amore di Dio che verso l’uomo ha fatto ben di più: «Non vestirà tanto più voi?… La parola “voi” sulla bocca di Cristo vuol indicare la grande dignità della natura umana… È come se dicesse: Voi a cui Dio ha dato l’anima e ha plasmato il corpo, per cui ha creato tutte le cose visibili, a cui ha inviato i suoi profeti e dato la sua legge, che ha ricolmato di moltissimi beni: voi, a cui ha donato il suo Figlio unigenito!» (san Giovanni Crisostomo).

Preghiera

O Signore, tu ci hai rivelato che il Padre celeste si prenderà cura di noi, nello stesso modo in cui si prende cura dei gigli del campo e degli uccelli del cielo. Insegnaci ad aver fede nella Provvidenza e a non confidare in noi stessi.

Agire

«La tua esperienza personale – quel disagio, quell’inquietudine, quell’amarezza – ti fa vivere la verità delle parole di Gesù: nessuno può servire due padroni!» (san Josemaría Escrivá de Balaguer).

Meditazione del giorno a cura di monsignor Douglas Regattieri, Vescovo di Cesena-Sarsina, tratta dal mensile "Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ARTPer abbonamenti: 
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