Manca ancora la conferma ufficiale ma la canonizzazione di Giovanni Paolo II è più vicina. Secondo fonti vaticane, citate dall’ANSA, la Commissione dei teologi della Congregazione delle Cause dei Santi, avrebbe approvato il secondo miracolo attributo all’intercessione del papa polacco.
A questo punto sono soltanto due gli atti formali che metterebbero fine all’iter di canonizzazione di Karol Wojtyla: l’approvazione della Commissione dei cardinali e dei vescovi della Congregazione delle Cause dei Santi e, successivamente, la firma del decreto da parte di papa Francesco. Seguirà una convocazione da parte del Papa di un Concistoro con la proclamazione della decisione finale e la data di canonizzazione.
Secondo il cardinale Stanislaw Dziwisw, già segretario di papa Wojtyla, ci sono “serie speranze” che la canonizzazione possa essere celebrata il prossimo 20 ottobre.
Lo scorso gennaio, il postulatore della causa di canonizzazione, monsignor Slawomir Oder ha presentato il presunto miracolo alla commissione medica per l’approvazione, che avviene con l’affermazione che la guarigione in oggetto è scientificamente inspiegabile.
Non è noto quale sia il secondo miracolo attribuito al beato Giovanni Paolo II: si tratterebbe, tuttavia, di un prodigio verificatosi la sera del 1 maggio 2011, poche ore dopo la cerimonia di beatificazione di Karol Wojtyla.
Il miracolo che spianò la strada alla beatificazione di Giovanni Paolo II è stata la guarigione della religiosa francese, suor Marie Simon Pierre, malata di Parkinson, la stessa patologia che afflisse il Pontefice polacco nell’ultimo decennio della sua vita.
Per beatificare un Servo di Dio è necessario che la commissione cardinalizia approvi l’eroicità delle virtù del candidato, cui segue l’approvazione di almeno un miracolo. Se il candidato è un martire non è necessario il miracolo per la beatificazione. Il beato può essere venerato pubblicamente nella chiesa locale, ovvero nella sua diocesi.
Per la canonizzazione è necessario un secondo miracolo, verificatosi rigorosamente in seguito alla beatificazione. Con la canonizzazione al beato viene concesso il titolo di “santo” con il quale egli può essere venerato pubblicamente in tutta la Chiesa Cattolica.