Cresce la schiera dei Santi e Beati provenienti dalla Polonia

Il cardinale Angelo Amato ha celebrato sabato 9 giugno, a Cracovia, la cerimonia di beatificazione di Sofia Czeska Maciejowska e di Margherita Lucia Szewczyk

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Con la partecipazione di oltre 20.000 fedeli si è svolta, sabato 9 giugno, nel santuario della Divina Misericordia di Lagiewniki, la cerimonia di beatificazione di due religiose polacche: Sofia Czeska Maciejowska, fondatrice Congregazione delle vergini della Presentazione; e Margherita Lucia Szewczyk, fondatrice della Congregazione delle Figlie della Beata Vergine Maria addolorata.

La cerimonia e la Santa Messa sono state presiedute dal cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione per le cause dei Santi. Hanno concelebrato il cardinale Stanislaw Dziwisz, arcivescovo metropolita di Cracovia e l’arcivescovo Jozef Kowalczyk, Primate della Polonia. Erano presenti anche i cardinali Franciszek Macharski e Kazimierz Nycz, Metropolita di Varsavia, e l’arcivescovo Celestino Migliore, nunzio apostolico in Polonia, oltre ad altri presuli polacchi o di altri Paesi ed alcuni parlamentari. Naturalmente, a celebrare il grande evento c’erano le sorelle delle Congregazioni fondate dalle nuove Beate, che accompagnavano alcuni malati e disabili.

Il cardinale Angelo Amato, durante l’omelia, ha ricordato le parole del Papa Francesco pronunciate lo scorso 3 giugno, dicendo: “I santi fanno molte cose buone non solo nella Chiesa, ma anche nella società. Le nuove Beate ci trasmettono proprio questa eredità: fare del bene e farlo bene”.

Il porporato ha osservato inoltre che “la Polonia è un popolo che ha dato e continua a dare i natali a molti santi”. Sono questi – ha detto – “cristiani rinnovati nella grazia e ravvivati dall’amore di Dio, uomini coraggiosi e forti nella fede che si sporgono dalla barca, nonostante il mare in tempesta, per aiutare i loro fratelli bisognosi affinché non li travolgano le onde della miseria fisica o morale”.

“I santi – ha aggiunto il cardinale Amato – ci ricordano che non siamo condannati al male ma votati al bene. Poiché il bene vince sempre il male, in quanto fa parte del codice genetico della persona umana, creata a immagine e somiglianza di Dio che è bontà e santità infinita”.

Ha concluso il cardinale: “Nonostante le bassezze e i peccati che ogni giorno deturpano l’umanità, la bontà del volto di Dio traspare sempre dal viso di ogni uomo, e soprattutto da quello di un santo”.

Il Prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi ha quindi ricordato la grande figura di Papa Wojtyla e di San Stanislao, il vescovo martire che si celebra a Cracovia e che “onora molti altri santi dei secoli passati”. E poi Santa Faustina Kowalska, apostola della Divina Misericordia Cracovia, una “figura molto viva in questo Paese”. “La Chiesa e la società, oggi più che mai – ha concluso Amato – hanno bisogno di santi, uomini e donne che donano pace, dolcezza, comprensione e perdono”.

Durante la celebrazione, il porporato ha letto la Lettera apostolica di Papa Francesco, annunciando che la festa della Beata Sofia Czeska Maciejowska sarà celebrata il 15 maggio, mentre quella di Margherita Lucia Szewczyk il 5 giugno.

Ha preso la parola, poi, il cardinale Stanislaw Dziwisz che “in nome della Chiesa di Cracovia” ha ringraziato il cardinale Amato e Papa Francesco che nell’ultimo Angelus aveva ricordato le due religiose polacche. “L’Anno della Fede ci ha mostrato la testimonianza di due esempi di fede viva”, ha affermato lo storico segretario di Giovanni Paolo II, “ringrazio di cuore il Santo Padre Francesco per questo gesto di amore e gentilezza”.

La Beata Sofia Czeska Maciejowska fondò nella prima metà del XVII secolo la Congregazione delle vergini della presentazione della Beata Vergine*.

Margherita Lucia Szewczyk, fu la fondatrice della Congregazione delle Figlie della Beata Maria Vergine Addolorata, dette Serafitki, nel XIX secolo. Nata a Szepetówka (Ucraina) nel 1828, era conosciuta comela “madre dei poveri e degli orfani”. Durante la sua intera esistenza, infatti, si dedicò coraggiosamente e con profondo amore alle necessità degli altri, in particolare dei bambini negli orfanotrofi, degli anziani nei ricoveri e dei malati negli ospedali. Per due anni lavorò in Terra Santa dove si occupò della cura disinteressata dei pellegrini malati. Gli ultimi mesi della sua vita li trascorse nel convento di Nieszawa, in Polonia. Lì morì il 5 giugno 1905, all’età di 77 anni. Sempre Benedetto XVI, il 20 dicembre 2012, ha riconosciuto un miracolo.

http://www.zenit.org/it/articles/giovane-bella-e-ricca-si-dedico-alla-misericordia

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Mariusz Frukacz

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