Lettura
Dopo aver raccontato la sua vocazione («Lo Spirito del Signore è su di me, perché il Signore mi ha consacrato con l’unzione»), il profeta esplode in un inno di ringraziamento e, a nome del popolo di Sion, innalza a Dio la lode per essere stato amato e consolato dopo la dolorosa esperienza dell’esilio. Le immagini sono efficaci: egli si sente come rivestito di vesti di salvezza e di un mantello di giustizia; sperimenta la stessa gioia propria dello sposo e della sposa che celebrano le loro nozze; il Signore opererà per lui la giustizia come la natura produce i frutti della terra facendo germogliare i semi. La Vergine Maria è la figlia di questo popolo; in lei, nel suo cuore purissimo, si incarnano la bellezza e la verità di Dio.
Meditazione
Il brano ci offre l’opportunità di riflettere sulla ricerca di Gesù da parte di Giuseppe e di Maria. Si tratta, in un primo momento, di una ricerca scomposta, affannosa e angosciata: in una parola, sbagliata. Lo cercano, infatti, dove lui non è, in posti sbagliati. Gesù non è là, nella comitiva o tra parenti e conoscenti. Lo trovano invece nel tempio. Là, nella casa di Dio, è il suo posto. Non capita anche a noi di cercarlo in posti sbagliati? Dov’è Gesù? Nel tempio: nella Chiesa, dove si ascolta la sua parola, dove si celebrano i suoi misteri, dove si incontrano i fratelli e insieme ci si edifica come comunità. Sottolineiamo anche la risposta data da Gesù alla Madre: “Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?”. Fare la volontà del Padre è la prima preoccupazione di Gesù; l’obbedienza al Padre è il suo vero cibo (cfr. Gv 4,34). E infine l’annotazione conclusiva dell’evangelista: “Sua Madre custodiva tutte queste cose nel suo cuore”. Quel cuore di madre che non era riuscito a contenere la gioia dell’annuncio dell’Angelo ed era esploso nello stesso cantico di lode di Sion, posto sulla bocca del profeta (cfr. prima lettura), ora rientra in se stesso e custodisce gelosamente le meraviglie di Dio. La sapienza della Madre consiste nel percepire il momento doveroso e necessario del silenzio e del raccoglimento per non disperdere tanta grazia di Dio. Quanto anche noi siamo capaci di dosare i momenti e i tempi della lode ecclesiale e dell’annuncio con i silenzi carichi di contemplazione dell’agire di Dio in noi?
Preghiera
«Fare la volontà del Padre tuo: ecco la nostra vita, il nostro pane quotidiano, il nostro cibo di ogni istante, secondo il tuo esempio, o mio Signore e mio Dio» (beato Charles de Foucauld).
Agire
«Lascia che il tuo cuore trabocchi in effusioni d’Amore e di gratitudine nel considerare come la grazia di Dio ti libera, ogni giorno, dai lacci che il nemico ti tende» (san Josemaría Escrivá de Balaguer).
Meditazione del giorno a cura di monsignor Douglas Regattieri, Vescovo di Cesena-Sarsina, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti: info@edizioniart.it