L’udienza di venerdì 7 giugno sarà davvero speciale e vedrà la partecipazione di 9mila tra alunni, ex alunni, famiglie e personale delle scuole dei gesuiti. Da Palermo con la nave, da Torino in pullman, da Milano e Napoli con treni speciali, da Messina in aereo, da Scutari in nave e pullman, da Roma con pullman e mezzi propri: i collegi ignaziani di Italia e di Albania arriveranno in Vaticano venerdì mattina per partecipare all’incontro con Papa Francesco, il primo gesuita della storia sul soglio di Pietro.
Saranno presenti anche gli studenti di Fe y alegría – la rete di scuole popolari dei gesuiti nata in America Latina ma presente anche in Europa al fianco degli immigrati – e i ragazzi di Meg, Cvx e Lega missionaria studenti (i movimenti giovanili ignaziani).
L’incontro, che si terrà in Aula Paolo VI, inizierà alle 10.30 con un momento di animazione in cui ognuno dei 7 collegi (il Sociale di Torino, il Leone XIII di Milano, il Massimo di Roma, il Pontano di Napoli, il Sant’Ignazio di Messina, il Centro educativo ignaziano di Palermo e il Pjetër Meshkalla di Scutari) darà il proprio contributo.
Si alterneranno sul palco musica, video e testimonianze di alunni, docenti o ex alunni che racconteranno come l’educazione dei gesuiti abbia cambiato la loro vita.
Alcuni di questi giovani presenteranno al Papa – atteso per mezzogiorno – domande, ideali, sogni tratti da lettere e temi che tutte le scuole hanno fatto preparare. Ogni collegio, oltre ai disegni e alle lettere, ha in serbo dei regali per il Santo Padre: prodotti tipici della propria terra, offerte per la carità del Papa. I collegi daranno vita a un grande coro di 200 persone, di varie età e provenienza geografica, che accompagnerà l’incontro dal palco.
L’eventosarà presentato giovedì 6 giugno, alle ore 10, in una conferenza stampa presso la sala Marconi della Radio Vaticana. Vi prenderà parte padre Vitangelo Denora, delegato per le scuole della Provincia d’Italia della Compagnia di Gesù, e alcuni ex alunni delle scuole dei gesuiti in Italia. “L’entusiasmo che vedo negli occhi dei nostri alunni –ha dichiarato padre Vitangelo Denora – ci dà una nuova forza e una fiducia più grande nel futuro della nostra missione educativa e del nostro mondo”.