Finalmente il nuovo ISEE

Il presidente del Forum delle Associazioni Familiari: “La valutazione del suo impatto familiare è priorità assoluta”

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Sembra che sia finalmente giunto il momento del nuovo Isee. Dopo oltre dieci anni di attesa e dopo un lungo e tortuoso iter, la revisione sta per vedere la luce. «È un risultato a cui le famiglie tengono molto e per il quale molto hanno lavorato» spiega Francesco Belletti, presidente del Forum.

«In quello che sembra essere il testo definitivo di questo decreto ci sono molti elementi di positività ma permangono anche ragioni di perplessità. Ci pare tuttora insoddisfacente, in particolare, la scala di equivalenza soprattutto per le famiglie con figli, ancor più se in situazioni di particolare disagio (presenza di disabili, di figli minori, famiglie monogenitoriali etc.)».

«La scala di equivalenza – prosegue il presidente – sembra immutata rispetto a quella vigente, che non valuta in modo realistico l’effettivo impatto del costo dei figli al crescere del loro numero: in base ai dati ISTAT il primo figlio ha un costo pari mediamente a 0,5 volte il costo di un adulto, 0,62 il secondo, 0,78 il terzo e così via. Un’adeguata valutazione del costo dei figli oltre a rappresentare una misura di equità e giustizia sociale costituirebbe anche un segnale forte di lotta alla denatalità, vera emergenza sociale».

«Inoltre – aggiunge – sarebbe opportuno prevedere una sempliofoicazione del meccanismo previsto per la valutazione dei beni mobiliari e un adeguato sistema di monitoraggio, eventualmente accompagnato da una sua revisione qualora si verifichi effettivamente l’esclusione di larga parte della popolazione dall’accesso al welfare. Sarebbe il primo provvedimento sottoposto ad una Valutazione di Impatto Familiare secondo le indicazioni del Piano Nazionale per la famiglia, approvato dal governo nel 2012 e finora rimasto lettera morta».

Conclude Belletti: «La riforma di uno strumento di equità così importante come l’ISEE esigerà un attento monitoraggio a livello nazionale e locale, e le associazioni familiari sono fin d’ora disponibili a collaborare con ministero, Regioni e Comuni, per verificare in modo condiviso e partecipato il reale impatto familiare di questo strumento sui costi e sulle possibilità offerte alle famiglie».

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ZENIT Staff

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