Alle porte di Sion

Produzione audiovisiva sulla situazione attuale dei Cristiani in Terra Santa

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La Fondazione EUK Mamie, iniziativa del Focolare della Madre, ha appena prodotto un nuovo documentario sulla situazione attuale dei ristiani in Terra Santa: “Alle porte di Sion”.

Una produzione audiovisiva di mezz’ora che contiene interviste al Cardinal Edwin O’Brien, Gran Maestro dell’Ordine del Santo Sepolcro, a P. Artemio Vítores, Vicario della Custodia della Terra Santa, ad Amal Hazeen, cristiana di Betlemme nei territori palestinesi e attualmente professoressa presso la Pontificia Università Urbaniana, e a Majdi Hashoul, seminarista della diocesi di Haifa (Israele).

Lo scopo di questo video è di aiutare i Cristiani di tutto il mondo a conoscere la situazione difficile in cui si trovano adesso i cristiani locali della Terra Santa, della terra del Signore. Dal 1948 la popolazione cristiana di Israele è scesa dal 30% all’1,2%, cifre che mostrano chiaramente la tragica realtà. Il video è pensato per essere proiettare a gruppi di pellegrini prima si rechino in Terra Santa affinché prendano coscienza della realtà locale dei Cristiani.

Il Cardinal Edwin O’Brien afferma nel video: “Promuoviamo i pellegrinaggi in Terra Santa. È un grande segno di sostegno, non solo economico per le opere caritative che la Chiesa fa lì, ma anche un sostegno psicologico per i Cristiani. Quando essi vedono l’interesse che la famiglia mondiale dei Cristiani ha nei loro confronti, questo li incoraggia a perseverare”.

Nell’intervista la professoressa Amal Hazeen ricorda come da piccola andava tutti i giorni alla Basilica della Natività a Betlemme e il profondo impatto che questa esperienza ebbe su di lei. Racconta inoltre come il ricordo delle visite a Gerusalemme, alla Basilica del Santo Sepolcro le è rimasto impresso: “Essere cristiana ed essere nata in quella terra, io l’ho sentito molto come un grande dono”. Si rammarica allo stesso tempo delle difficoltà che attualmente hanno i Cristiani di Betlemme nel visitare i luoghi santi: “Oggi purtroppo penso sia molto difficile per i cristiani andare lì, devono avere un permesso, e sono permessi difficili da ottenere per i residenti, sia cristiani sia mussulmani”.

Madji Hashoul è un giovane seminarista della diocesi di Haifa (Israele), attualmente è suddiacono ed è alle porte della sua ordinazione sacerdotale. Egli spiega: “La nostra situazione è quasi sconosciuta nel mondo. Tanti non sanno della nostra esistenza. Siamo lì, viviamo lì. Non siamo nuovi convertiti di oggi, lo siamo dal tempo di Gesù. I cristiani locali sono arabi-cristiani”. E continua dicendo: “Come cristiani non ci sentiamo cittadini di primo livello o secondo o terzo, ci sentiamo molto meno. C’è un senso di discriminazione, sia nelle opportunità di lavoro sia quando uno va nelle varie istituzioni, purtroppo si sente inferiore”.

Il Cardinal Edwin O’Brien è molto ottimista nell’esporre la situazione, perché, anche se riconosce che la situazione è molto difficile e perfino tragica, spiega allo stesso tempo che i Cristiani locali hanno una fede così profonda che li spinge a perseverare: “Non riuscivo a spiegarmi la profondità di fede di coloro che erano lì, e i giovani, quanto sono seri nella loro fede cattolica, le attività e l’unità che essi mostrano. Essi sono una minoranza e per questo essi sono legati molto strettamente tra di loro. Essi sono forti nella loro identità e, malgrado i molti ostacoli che si trovano di fronte, nulla ferma la pratica della loro fede e il loro entusiasmo per la fede”.

Nell’intervista la professoressa Amal, dopo aver esposto la situazione dei Cristiani locali, propone una soluzione: “Qui bisogna dialogare. Quando si va a dialogare, si deve prendere in considerazione la questione della pace, della giustizia e dell’uguaglianza. Tutti devono avere il diritto di poter vivere in fratellanza e in pace e di poter accedere a questi luoghi liberamente”.

Madji Hashoul, da parte sua, conclude il suo intervento chiedendo ai fedeli che vengano a visitarli: “La cosa più importante per noi è che quelli che vengono a visitare i posti santi si ricordino di noi, si ricordino che questa piccola comunità cristiana locale è una parte della Chiesa universale, è una parte anche importante, perché ha subito durante i secoli persecuzioni molto difficili, molto difficili”. 

Per maggiori informazioni sul video e sulle testimonianze, visita:
http://www.eukmamie.org/it/televisione/programmi/sion

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ZENIT Staff

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