Alla luce nuovi documenti sulla missione di Roncalli in Bulgaria

Un libro esplora gli anni in cui il futuro Papa fu Visitatore e Delegato Apostolico a Sofia

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Documenti inediti consultati presso gli archivi della Santa Sede gettano una nuova luce sulla missione che Angelo Giuseppe Roncalli compì tra il 1925 e il 1934, nella veste di Visitatore e Delegato Apostolico in Bulgaria.

In occasione del cinquantesimo anniversario della morte di Angelo Giuseppe Roncalli Papa Giovanni XXIII, esce per i tipi di Marcianum Press “L’arte dell’incontro” di Lorenzo Botrugno, in cui l’autore, attraverso la consultazione di materiali inediti relativi ad un periodo particolare della vita di Roncalli, dipinge del futuro Papa Buono un ritratto fondato sulla sollecitudine pastorale attraverso l’approfondimento di due fondamentali aspetti: il rapporto tra Chiesa cattolica e ortodossi, e il ruolo diplomatico nelle vicende legate alla casa reale bulgara.

Al centro dell’interesse dello studio sta, quindi, il rapporto con i dissidenti: pur senza alcuna anticipazione ecumenica, Roncalli seppe lasciar da parte quel che divide e ricercare quel che unisce nella carità e nella preghiera. Talune sue aperture nei confronti degli ortodossi, immediatamente stigmatizzate da Roma, si rivelarono tuttavia funzionali a creare contatti per affrettare il ritorno dei dissidenti alla Chiesa Cattolica.

Il libro approfondisce inoltre il ruolo di Roncalli nella celebre vicenda matrimoniale bulgara: Re Boris III e la Principessa Giovanna di Savoia ottennero la dispensa per il loro matrimonio, di mista religione, solo dopo aver promesso a Papa Pio XI di battezzare ed educare cattolicamente la prole e di non reiterare lo sposalizio nella Chiesa ortodossa. Mediatore tra Papa e Re, Roncalli fu testimone del tradimento di entrambe le promesse, ma con la sua diplomazia pastorale riuscì a mantenere rapporti amichevoli con la coppia reale senza modificare le posizioni di fondo della Chiesa.

Il volume contiene la prefazione di Mons. Loris Francesco Capovilla, arcivescovo titolare di Mesembria e segretario particolare di Papa Giovanni XXIII dal 1953 al 1963. Egli descrive con parole appassionate il rapporto instauratosi tra Roncalli e il paese bulgaro nei suoi dieci anni di permanenza, che ricordò fino alla morte:

“Papa Roncalli fin sul letto delle sue sofferenze rammentò il decennio colà trascorso: ‘Prego per i miei fratelli di Bulgaria. Oh, quei dieci anni!’, e nei suoi occhi inondati nell’azzurro splendevano le luci del dilettissimo Paese, cui auspicava benessere promosso da libere istituzioni finalizzate alla conservazione del ricco patrimonio religioso e culturale di cui è fiero e l’inserimento nel consesso dei Popoli, chiamati da Dio al convito della fraternità e della pace.”

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ZENIT Staff

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