Che cosa sarebbe Roma senza i cristiani?

Il nuovo libro del cardinale Sistach approfondisce il significato della presenza della Chiesa nel mondo di oggi

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Ieri pomeriggio, presso l’Istituto Patristico Augustinianum, il cardinale Lluís Martínez Sistach, ha presentato il libro Cristiani nella società del dialogo e della convivenza, pubblicato dalla Libreria Editrice Vaticana.

Alla presentazione sono intervenuti il cardinale Agostino Vallini, vicario del Papa per la Diocesi di Roma; lo storico monsignor Vicente Cárcel Ortí, Antonio Pelayo, corrispondente da Roma dell’emittente spagnola Antena 3 TV, e il direttore dell’Istituto Cervantes di Roma, Sergio Rodriguez.

Nel suo libro, il cardinale Sistach include una serie di discorsi tenuti tra il 1986 e il 2012, in cui rivendica, in modo particolare, la presenza pubblica della religione e della Chiesa cattolica nella società. Sono approfonditi anche i fenomeni della povertà, dell’immigrazione, della globalizzazione e i problemi legati alla vita nelle metropoli. Il porporato offre poi uno sguardo sui temi della laicità dello Stato e sulle relazioni tra Chiesa e società civile.

Secondo il cardinale Vallini, non si tratta di un libro didattico ma di una raccolta di discorsi portati avanti da uno studioso che investiga la realtà.

Il volume tratta, inoltre, temi come: “la presenza dei cristiani e l’evangelizzazione in una vita globalizzata e multiculturale, vivere la fede nella città, e il Vaticano nel dialogo con i poveri”. Il tutto tradotto in un linguaggio accessibile, in virtù della grande esperienza del cardinale Sistach nel mondo delle associazioni e dei laici, come ha ricordato il vicario della Diocesi di Roma.

Nel suo intervento, il cardinale Sistach ha spiegato che, da quando il Concilio Vaticano II ha fatto dono dei suoi documenti, la questione della presenza dei cristiani nella società, del dialogo interreligioso e della coesistenza con le altre culture, hanno sempre destato un particolare interesse in lui.

Grazie agli interventi effettuati dal 1986 ad oggi, il porporato è riuscito a realizzare un volume con quindici saggi. Secondo Sistach, la Chiesa svolge una funzione “nutritiva”: per questo motivo è auspicabile la presenza pubblica della Chiesa nella società.

“Cosa sarebbero Roma o Barcellona senza le parrocchie e le chiese? Senza la presenza dei cristiani nel mondo, che ne sarebbe dei bambini, dell’educazione, delle università?” si è interrogato il porporato spagnolo, rispondendo: “Sarebbe una società povera”.

Nel corso del suo intervento, il cardinale Vallini ha anche esaminato diversi temi del libro, tra cui quello dei laici: un tema, secondo lui, del quale tutti parlano con passione e per interesse pastorale, ma che suscita anche molte domande.

Chi è il laico? Chi è il laico nella Chiesa? Qual è il suo ruolo e la sua funzione? Si potrebbe rispondere a queste domande, specie a cinquant’anni di distanza dal Concilio Vaticano II, alla luce della Lumen Gentium 31 e della Gaudium et Spes.

Il vero problema, ha spiegato Vallini, è la questione del laico in azione. “Naturalmente oggi esistono le presenze laicali molto mature, presenze anche impegnate, diversi ambiti della vita, anche sociale e politica – ha detto -. Ma credo che la Chiesa debba ancora fare uno sforzo per aiutare una formazione del laico alla vita cristiana non solo generica ma anche specifica”.

Ad esempio, nel rapporto con la vita politica, si riscontrano le frontiere più delicate e difficili. “Quando, anche da pastore, mi trovo ad affrontare queste questioni, trovo un vuoto formativo. Il tema dell’informazione resta, a mio parere, un tema aperto” ha quindi concluso il cardinale Vallini.

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Jill Carnà

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